Alcune persone che soffrono di stitichezza, cioè non vanno in bagno ogni giorno, sono convinte che aggiungere alla propria dieta più acqua e fibre non sia un rimedio valido che vale per tutti. Vero o falso? Rispondo gli specialisti di Humanitas.
Vero. Quando si parla di stitichezza, bere tanta acqua e mangiare tanta verdura non sempre equivale a migliorare il funzionamento dell’intestino. Infatti, la dieta in caso di stitichezza dovrebbe essere sempre personalizzata sulla base del problema che induce stitichezza e la percezione di mancato svuotamento dell’intestino che, è bene ricordare non dipende dalla frequenza delle evacuazioni, tanto che si definisce come “normale” un’evacuazione che va dalle tre volte alla settimana a tre volte al giorno. Per esempio, in alcune persone, aggiungere più verdure alla propria dieta quotidiana può risultare dannoso, come nel caso di chi soffre di Sindrome dell’Intestino Irritabile, perché può provocare fastidiosi gonfiori di pancia e, in alcuni casi, provocare anche dissenterie. Del resto, le fibre non sono tutte uguali e non hanno tutte gli stessi benefici: per esempio, le fibre insolubili prevalgono nei cereali mentre le fibre solubili prevalgono nella frutta, nella verdura e negli ortaggi. Nei casi in cui le fibre provochino flatulenza e diarrea, vanno preferite quelle non solubili, come la cellulosa presente per esempio nella crusca, e la lignina presente per esempio nelle prugne, in quanto non producono idrogeno e sono meno aggredite dalla flora batterica, mentre in ogni caso vanno limitati i legumi che sono maggiormente tollerati se decorticati, ovvero senza la cuticola esterna, che si possono passare al passapatate o comprare già decorticati. In ogni caso, alla dieta con più acqua e fibre andrebbe sempre aggiunta anche l’attività fisica, intesa anche come una camminata giornaliera, che stimola la peristalsi intestinale, ovvero il normale movimento dell’intestino che riduce il rischio di stitichezza.