Come ogni anno è arrivato il periodo in cui si parla di carciofi e di quanto facciano bene per il fegato. Molti infatti li aggiungono alla dieta perchè ritengono che i carciofi aiutino a depurare il fegato. Vero o falso? Risponde il dottor Roberto Ceriani, specialista in Medicina Generale ed Epatologia di Humanitas.
“Falso. In realtà, l’azione terapeutica che i carciofi hanno sul fegato non è tanto determinata dalla parte edibile dei carciofi, cioè dal mangiare carciofi crudi o cotti, ma da una sostanza estratta dalle foglie dei carciofi e presente in estratti fitoterapici di carciofo. Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Hepatology, la Cynara scolymus, ovvero il nome botanico con cui sono conosciuti i carciofi, ha effetti terapeutici se assunto nella forma di estratto delle foglie dei carciofi – spiega l’esperto. – Lo studio è stato effettuato su pazienti affetti da steatopatite non alcolica (NASH), ovvero una malattia infiammatoria del fegato caratterizzata dall’accumulo di grassi (lipidi) che porta il fegato alla cirrosi e all’insufficienza epatica; i risultati dello studio hanno evidenziato gli effetti terapeutici dell’estratto di carciofi sugli enzimi epatici come le transaminasi, cioè sostanze prodotte dal fegato che indicano la presenza di infiammazione epatica, oltre che su trigliceridi e colesterolo. Dopo due mesi di trattamento con circa tre grammi di estratto di carciofo al giorno, i pazienti dimostravano un miglioramento delle transaminasi e una riduzione dei valori di trigliceridi e colesterolo rispetto al gruppo placebo che non aveva assunto l’estratto. Lo studio ha quindi messo in luce la potenziale attività dei carciofi nella loro forma di estratto fitoterapico, dimostrando l’effetto sulla protezione della funzionalità del fegato e sulla riduzione dei grassi come trigliceridi e colesterolo.”