Nel periodo dell’influenza, molti credono che la prevenzione nei confronti del virus passi anche per l’assunzione di probiotici perché efficaci per evitare l’influenza. Vero o falso? Risponde il professor Carlo Selmi, Responsabile di Reumatologia di Humanitas e docente dell’Università degli Studi di Milano.
“Falso. Sebbene i risultati di alcuni studi siano promettenti, occorre soprattutto sottolineare come, contro il virus dell’influenza sia in assoluto da preferire la vaccinazione anti-influenzale con il suo eccellente profilo di efficacia e sicurezza, rispetto all’assunzione di probiotici – spiega l’esperto. – Infatti i dati degli studi non permettono ad oggi di identificare alcuni dati importanti al fine di identificare l’efficacia dei probiotici contro il virus dell’influenza come per esempio quando sia il momento migliore per assumerli o in quale quantità per ridurre gli effetti dell’influenza. Tuttavia, una ricerca dell’Università degli Studi di Milano pubblicata nel 2008 ha dimostrato che l’impiego prolungato di probiotici riduce il rischio di ammalarsi di influenza e, se si viene comunque colpiti dal virus, rende le forme influenzali meno aggressive. In particolare, secondo lo studio, sembrano essere efficaci, ma ulteriori studi saranno necessari a confermarlo, i bifidobatteri (Bifidobacterium lactis) e i lattobacilli (Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus plantarum) che agiscono a livello del GALT, cioè la barriera naturale presente nell’intestino e messa in campo dal sistema immunitario contro virus e batteri patogeni. Grazie alla colonizzazione dei batteri buoni, cioè i probiotici, la barriera diventa più forte per combattere i virus dell’influenza. I probiotici si trovano sia nelle forme farmaceutiche come compresse, bustine o fiale ma anche addizionati ad alimenti che non dovrebbero mai mancare nella nostra dieta anche in inverno come lo yogurt sia per i bambini che anziani.”