I legumi possono aiutare la dieta? Secondo la scienza è vero. Sono stati per decenni considerati ingrediente umile e relegato alla cucina povera e contadina, ma nel 2016 finalmente si assiste alla loro rivalsa: ci riferiamo alle leguminose. Mai come ora, si stanno riscoprendo i mille e più benefici che fagioli, piselli, fave, ceci, custodiscono nei loro baccelli. “Questo alimento – spiega la dottoressa Elisabetta Macorsini, biologa nutriziosta in Humanitas Medical Care – è un ottimo sostituto, quale fonte proteica, della carne; garantisce inoltre un prezioso apporto di sali minerali (tra cui magnesio, zinco, calcio); la componente fibrosa si rivela un toccasana per l’intestino, ma anche per il diabete (in quanto rallenta l’assorbimento dello zucchero). Fare spazio ai legumi nella propria dieta assicura poi un naturale abbassamento dei livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue, così da preservare l’apparato cardiovascolare”. È ottimale consumare fagioli e Co. almeno 2-3 volte a settimana, magari inserendoli nella dieta con gradualità (se non si è abituati) e prediligendo i legumi decorticati”.
Per esaltare le proprietà di questi prodotti, è fondamentale saperli abbinarli adeguatamente: accompagnati con qualche goccia di limone o serviti con erbe aromatiche aiutano, infatti, il corpo ad assorbire ferro e, se cucinati con riso e verdure, rappresentano un pasto completo e bilanciato. Altra notizia, sicuramente ben accetta per chi combatte perennemente con l’ago della bilancia, viene dalla Nuova Zelanda: presso l’University of Otago sono stati condotti studi, di recente pubblicati sul Journal of the American College of Nutrition, nei quali si mostra un assottigliamento del girovita (fino a 3 cm!) nei pazienti che hanno consumato con regolarità legumi. “Questi alimenti infatti – conferma la specialista – assicurano un rapido senso di sazietà senza mortificare il palato!”. Per concludere poi, è giusto ricordare gli effetti estremamente positivi che le Leguminose hanno sul Pianeta, tutelando la biodiversità e sull’economia dei Paesi in via di Sviluppo che ne detengono il primato produttivo.
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