Un semplice palleggio può essere dannoso per la mano? Strano ma vero. Ricezione, alzata, schiacciata e… muro! È in questo momento topico, cruciale nell’azione, che il pallavolista rischia più di frequente danni alla mano: spesso si tratta banalmente del cosiddetto “dito insaccato”, distorsione tra le più note per chi pratica il volley. “Chi gioca a pallavolo, pallacanestro o pallanuoto – spiega Monica Seves, fisioterapista di Humanitas medical Care – conosce l’elevato rischio di distorsioni alle articolazioni della mano. Vittime dei contraccolpi sono generalmente il mignolo e l’anulare”. Nel corso degli anni, l’accresciuta forza degli atleti e, di conseguenza, la maggiore potenza trasmessa alla palla in volo, hanno contribuito indubbiamente all’impennarsi, in quantità e per gravità, dei traumi a carico della mano; oltre ai problemi distorsivi infatti, si moltiplicano lussazioni, sublussazioni e, talvolta, anche fratture.
“Con questo non vogliamo affatto demonizzare la pallavolo (e ogni altro sport che impatta le articolazioni della mano) – continua la fisioterapista – ma è importante non sottovalutare mai questo genere di infortuni. Dilettanti o professionisti dovrebbero infatti, a seguito di un incidente “sul campo”, rivolgersi immediatamente ad un medico per un controllo radiografico e/o ecografico e approntare poi le cure più idonee che possono spaziare dalla fisioterapia, fino all’intervento chirurgico, passando per adozione di tutori; questi ultimi, subentrati alle tradizionali “stecche”, vengono modellati direttamente sul paziente e sono facilmente removibili, immobilizzano l’articolazione dolorante e proteggono la falange da alcuni movimenti”. Sono quindi molte e differenti le strade da “battere”, per un rapido e sicuro ritorno all’attività.
Per saperne di più, visita il sito di Humanitas Medical Care e partecipa alla Giornata di Prevenzione della Mano che si terrà il 7 maggio.