Molti ritengono che l’esposizione al sole faccia bene contro i sintomi della psoriasi. Vero o falso? L’abbiamo chiesto al professor Antonio Costanzo, direttore dell’unità di dermatologia dell’ospedale Humanitas.
“Vero. Il sole e il clima caldo notoriamente influenzano positivamente la psoriasi, una malattia infiammatoria cronica autoimmunitaria che insorge a causa di molteplici fattori sia di predisposizione genetica che ambientali, quali stress, malattie cardiovascolari, diabete, fumo, alcol. Se nei casi più lievi, l’esposizione al sole può ridurre la gravità dei sintomi della psoriasi, se non addirittura inducendone una regressione completa, questo non vale per tutte le forme di psoriasi – spiega il professore. – Esistono infatti particolari varianti di psoriasi, quali la forma pustolosa e la forma eritrodermica, che risentono negativamente dell’esposizione al sole e nelle quali anzi va evitata l’esposizione. Nonostante gli effetti benefici del sole sulla psoriasi lieve, è necessario che i pazienti affetti da psoriasi ricordino le basilari misure di prevenzione dai possibili danni indotti dalle radiazioni ultraviolette e dalle scottature solari che potrebbero addirittura peggiorare le lesioni stesse della psoriasi. Per questo motivo, in caso di psoriasi sono da evitare i veri e propri “bagni di sole”, mentre l’esposizione al sole deve essere graduale a partire da 10-15 minuti e poi aumentando a poco a poco il tempo di esposizione, evitando la fascia oraria più calda e proteggendo la pelle con prodotti che abbiano un filtro adatto al proprio fototipo. Dopo l’esposizione al sole va inoltre raccomandato l’utilizzo di emollienti e detergenti delicati. Prima di affrontare l’esposizione al sole, è importante che il paziente affetto da psoriasi parli con il proprio dermatologo in modo da evitare l’esposizione nei casi in cui, a causa dell’utilizzo di terapie fotosensibilizzanti, o in particolari forme o fasi della malattia, né la psoriasi né il paziente beneficerebbero dell’esposizione al sole.”