L’edentulismo è la perdita parziale o totale dei denti e può avere diverse cause: può essere provocata dalla presenza di malattie parodontali, da carie, da patologie sistemiche gravi, ma anche da traumi e fratture.
Al di là della questione estetica, l’edentulismo ha conseguenze importanti sulla massa ossea, sulla masticazione e sui denti sani rimasti.
Approfondiamo l’argomento con gli specialisti di Humanitas Dental Center presso l’Istituto Clinico Humanitas a Rozzano.
Perdita dei denti: quali sono le cause?
I denti cadono per i più disparati motivi. A parte quelli da latte, i denti che cadono sono collegati a traumi (un incidente o una caduta, per esempio) o a infezioni dentali complicate, non curate ed estese, come carie e parodontiti.
Un dente che cade è il risultato finale di una serie di comportamenti inadeguati, che riguardano le abitudini alimentari e la scarsa igiene orale.
Un eccessivo consumo di zuccheri, magari sotto forma di caramelle o dolciumi, altera il naturale equilibrio batterico della bocca, permettendo la proliferazione di quei batteri dannosi che provocano infezioni.
Se non ci si lava correttamente i denti, poi, i residui di cibo vanno in putrefazione e si depositano sulla superficie dentale, provocando carie; la placca batterica corrode lo smalto dentale, portando anche all’infiammazione delle gengive. Carie e gengiviti non curate vanno a intaccare i tessuti che sostengono i denti.
A queste cause si aggiunge anche l’abitudine tabagica. Al di là dell’alitosi e dell’ingiallimento progressivo dei denti, il fumo diminuisce il flusso salivare, il che aggrava l’azione dei batteri.
Gli effetti dell’edentulismo: massa ossea, masticazione, denti sani
Gli effetti sulla massa ossea
Ogni dente svolge una funzione di sostegno per l’osso dell’arcata in cui risiede. Quando questa funzione viene meno, inizia un processo naturale che porta l’osso a ritirarsi: nel lungo periodo, ciò può comportare dei cambiamenti evidenti della fisionomia facciale.
Gli effetti sulla masticazione
La mancanza di uno o più denti obbliga a cambiare la naturale e corretta masticazione, concentrando il lavoro sugli altri denti. Questo causa un sovraccarico di lavoro per i denti rimasti, che sono più esposti a ulteriori problematiche.
Gli effetti sui denti sani
I problemi ai denti sani non dipendono soltanto dal sovraccarico di lavoro durante la masticazione: la mancanza di un dente, infatti, rende meno stabili i denti che gli erano adiacenti. Questi tenderanno naturalmente a muoversi, cercando di riempire lo spazio lasciato, causando un effetto a cascata sugli altri denti dell’arcata.
Per risolvere il problema dell’edentulia, gli impianti dentali e le protesi sono la soluzione più valida.
Due soluzioni: l’impianto dentale e le protesi
L’impianto dentale
L’impianto dentale è un dispositivo medico chirurgico utilizzato per sostituire gli elementi dentali mancanti.
Un impianto è realizzato con materiale biocompatibile, come il titanio, e viene posizionato in corrispondenza dell’osso mascellare in cui il dente naturale è assente. Sopra l’impianto vengono realizzate le corone, dei manufatti protesici identici ai denti naturali.
L’implantologo, ossia lo specialista che si occupa di impianti, ha a disposizione tre diverse tecniche, da utilizzare a seconda delle condizioni cliniche del paziente.
Implantologia tradizionale
Nell’implantologia tradizionale si inserisce dapprima l’impianto, che necessita di alcuni mesi di osteointegrazione (ossia l’integrazione di un elemento esterno con l’osso mascellare o mandibolare in questione), dopodiché si può procedere con l’installazione della protesi.
Implantologia post-estrattiva
È la tecnica implantologica che permette l’inserimento di un impianto dentale immediatamente dopo l’estrazione di un dente.
Implantologia e carico immediato
L’implantologia a carico immediato posiziona sull’impianto appena inserito la corona, permettendo quindi la riabilitazione immediata, funzionale ed estetica, della masticazione del paziente.
Quando l’impianto è controindicato?
Prima di procedere con l’intervento, il chirurgo deve assicurarsi che il paziente segua uno stile di vita sano e corretto: abitudini come il fumo, o una scarsa igiene orale possono compromettere la durata di vita dell’impianto. Ovviamente non devono esserci problematiche a livello medico.
L’impianto può subire rigetto?
Il rigetto è senza dubbio una delle maggiori preoccupazioni del paziente che si appresta a farsi installare un impianto. Tuttavia, il rischio è inesistente, in quanto il titanio è un materiale biocompatibile. Può però succedere che l’intervento fallisca e l’impianto non si integri all’osso, magari a causa di traumi o infezioni.
Le protesi
Le protesi sono dei dispositivi medici atti a riabilitare il cavo orale sia dal punto di vista estetico, sia da quello funzionale, nei pazienti che hanno perso uno o più denti.
Si possono ancorare ai denti naturali, quando presenti – parliamo in questo caso di supporti dentali; possono ancorarsi a denti e gengive – avremo un supporto misto; oppure agli impianti – avremo quindi protesi ibride e a supporto implantare.
Se sostituiscono tutti i denti di una o di entrambe le arcate, avremo delle protesi complete, quando invece sostituiscono solo alcuni elementi dentari, parleremo di protesi parziali.
Un’ulteriore distinzione può dipendere dal fatto che le protesi siano o meno rimovibili. Le protesi fisse possono essere inserite e rimosse solo dall’odontoiatra, e sono agganciate ai denti o agli impianti attraverso viti o cementi.
Le protesi mobili, invece, si fissano sui denti, su impianti, o su ganci, ma possono essere anche appoggiate alle mucose; il paziente può rimuoverle o inserirle autonomamente.
Le protesi fisse
Le protesi fisse permettono di riacquistare in maniera ottimale le funzioni di masticazione e fonazione, con ottimi risultati estetici. Possono essere realizzate limando i denti residui e cementando il manufatto, oppure possono essere utilizzate attraverso gli impianti.
Delle protesi fisse fanno parte le corone, che sostituiscono un dente, i ponti, che sostituiscono più elementi dentari, e le protesi su impianti.
La protesi fissa è particolarmente indicata quando il paziente possiede denti di supporto sani, o quando la struttura ossea (mandibolare o mascellare) è salda.
Le protesi mobili
Le protesi mobili permettono al paziente di inserirle e rimuoverle in totale autonomia. Possono essere parziali, totali o combinate.
Le protesi parziali si ancorano ai denti – naturali residui o artificiali che siano – attraverso ganci formati da una struttura metallica detta scheletrato, che rende la protesi stabile.
Le protesi totali si utilizzano in caso di mancanza di denti naturali e si appoggiano sulle mucose e sull’osso: per intendersi, sono le comuni dentiere.
Le protesi combinate, rimovibili anche se ancorate a dispositivi come perni artificiali, permettono di ripristinare le arcate dentarie grazie al supporto di denti naturali o impianti osteointegrati.