Una protesi robotica per le gambe e uno “zainetto”-tutore per ricominciare a camminare. È la nuova tecnologia che permetterà a chi ha subito un’amputazione alle gambe di potersi muovere, sedersi e salire o scendere le scale in autonomia, con un ridotto rischio di caduta. Il sistema denominato Cyberlegs è stato messo a punto da un gruppo di scienziati di diversi centri di ricerca e istituzioni coordinati dall’Istituto superiore Sant’Anna di Pisa.
Tra le amputazioni che possono rendersi necessarie a causa di diverse patologie, quelle transfemorali, ossia al di sopra del ginocchio, sono le più invalidanti. Le persone che le subiscono devono sostenere uno sforzo fisico e cognitivo più intenso e anche nel caso di una singola amputazione, il cammino diventa molto instabile. Cyberlegs è stato ideato proprio per renderlo il più naturale ed efficiente possibile.
Cyberlegs, tecnologia al servizio della deambulazione
Sono due i componenti dell’innovativo dispositivo. Le protesi robotiche leggere sono dotate di motori in grado di fornire energia durante la fase di appoggio e assistenza nel passaggio dalla postura seduta a quella eretta. Lo strumento assorbe l’impatto con il terreno garantendo la flessione del ginocchio. Le protesi terminano con delle scarpe “intelligenti”: grazie a dei sensori riconoscono il movimento desiderato e traducono l’intenzione in comandi che si trasmettono ai motori della protesi. Il secondo componente è il tutore robotizzato indossabile come un piccolo zaino che assiste il movimento con cui l’anca si flette e si estende. Inoltre è ergonomico, ovvero si adatta a chi lo porta senza alterarne la postura e funziona a batteria con un’autonomia di tre ore.
«Questo tipo di dispositivo segna un ulteriore avanzamento nel campo della biomedicina che, grazie a tecnologie innovative e a soluzioni ingegneristiche, cerca di migliorare la deambulazione e aiutare la ripresa delle funzionalità nelle persone con arti amputati». Così il prof. Piero Volpi, responsabile di Ortopedia del Ginocchio e Traumatologia dello Sport di Humanitas. «Qualche anno fa vedere gareggiare Oscar Pistorius con i normodotati ha stupito il mondo: tutti hanno capito quanti progressi avesse fatto la ricerca».
Ma prima di vedere le Cyberlegs sul mercato ci vorrà del tempo: «Siamo comunque di fronte a strumenti realizzati con tecnologie sofisticate e dai costi considerevoli», conclude lo specialista.
Commenti del prof. Piero Volpi Responsabile Ortopedia del Ginocchio e Traumatologia dello Sport di Humanitas e responsabile dell’area medica di FC Internazionale |
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