Occhiali “intelligenti” e lenti a contatto telescopiche. Basterà strizzare gli occhi per godere di una visione ingrandita degli oggetti. Un gruppo di ricercatori dell’Ecole Polytechnique Federale di Losanna in Svizzera ha presentato al meeting dell’American Association for the Advancement of Science dei dispositivi ottici di ultima generazione in grado di ingrandire le dimensioni degli oggetti di un fattore pari a 2.8x.
I dispositivi sono ancora in fase di ricerca ma chi ci sta lavorando spera di poter realizzare qualcosa di utile per le persone colpite da degenerazione maculare, la causa principale di ipovisione negli adulti nei Paesi occidentali. Sono già disponibili degli occhiali su cui è montato un telescopio, ma questi strumenti sono un po’ ingombranti e non seguono il movimento degli occhi, pertanto chi li indossa è costretto a muoverli e a inclinare la testa per usarli. I ricercatori hanno messo a punto un prototipo di lenti a contatto spesse 1.5 millimetri nelle quali è inserito un microscopico telescopio riflettore che usa degli specchi per mettere a fuoco l’immagine: gli specchi espandono le dimensioni degli oggetti come se si guarda da un binocolo.
I battiti involontari non influiscono sulla messa a fuoco
La lente è di tipo sclerale, con un diametro maggiore di quelle normali. Si è cercato di renderla più traspirante grazie a sottilissimi canali che permettono all’ossigeno di circolare sotto la parte ottica della lente e raggiungere la cornea. Queste lenti funzionano con degli occhiali dotati di un filtro polarizzatore controllati semplicemente strizzando gli occhi. Per chi non è affetto da degenerazioni maculari è possibile usarli per passare rapidamente da una vista normale a una ingrandita: è sufficiente strizzare l’occhio destro per lo zoom e quello sinistro per disattivarlo. Grazie a un rilevatore di luce gli involontari battiti delle palpebre non influiscono sul dispositivo.
Per il professor Paolo Vinciguerra, direttore del Centro Oculistico di Humanitas, le ricerche su questo dispositivo hanno certamente una portata rivoluzionaria: «Usare le lenti a contatto solo per vedere con lo zoom è un campo di impiego innovativo», sostiene l’esperto. Tuttavia, avverte come sia necessario osservare il suo funzionamento pratico per avere un quadro più preciso dell’uso del device: «Bisognerà vedere quanto queste lenti sono tollerate e come chi le porta si adatta a esse dal momento che hanno una morfologia diversa. Come tutte le cose che cambiano le percezioni ottiche, anche queste possono provocare fastidi, nausea, vomito o disturbi dell’orientamento», conclude Vinciguerra.
Commento a cura del dottor Paolo Vinciguerra direttore del Centro Oculistico di Humanitas |
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