Insonnia, mal di testa (cefalea), vertigini. E se fosse “colpa” delle reti wireless, ossia “senza fili”, meglio conosciute come wi-fi? Il parere del dottor Vincenzo Tullo, neurologo, responsabile dell’Ambulatorio sulle Cefalee di Humanitas LAB.
«Gli studi scientifici dimostrano che a livello del sistema nervoso centrale (SNC) le onde elettromagnetiche provenienti da dispositivi senza fili possono “eccitare” il cervello e in particolar modo la corteccia cerebrale, ma non ci sono dati certi che tale esposizione possa aumentare il rischio o determinare la comparsa di qualche tumore cerebrale. Invece, è molto più verosimile, come evidenziato anche da un recentissimo studio australiano, che le radiofrequenze non ionizzanti possano comportare la comparsa di alcuni sintomi quali l’insonnia, il mal di testa (la cefalea), le vertigini, gli acufeni e le disestesie».
Uso limitato del cellulare per i bambini sotto i 14 anni
«L’emicrania – prosegue il dottor Tullo –, che è una delle forme di cefalea più invalidante, dovuta a una disfunzione primaria del sistema nervoso centrale potrebbe peggiorare in seguito a un’esposizione cronica a questo fattore ambientale e quindi cronicizzare con più di 15 giorni al mese di cefalea. Sono tuttavia indispensabili nuovi studi scientifici per avvalorare questa ipotesi ma è comunque importante consigliare a chi è affetto da una forma di cefalea ad alta frequenza l’uso del telefono fisso con il filo, del cellulare con il vivavoce e lo spegnimento del wi-fi durante le ore notturne.
Inoltre un’altra raccomandazione è anche quella di limitare l’uso dei cellulare ai bambini cefalalgici fino ai 14-15 anni essendo più sensibili rispetto agli adulti alle onde elettromagnetiche e potendo anch’essi sviluppare una forma cronica di cefalea scarsamente responsiva ai farmaci».
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