Quanto pesa uno smartphone? Sempre meno. Le aziende elettroniche, infatti, fanno a gara per rendere i cellulari di nuova generazione sempre più leggeri. Ma c’è un peso che nessuno quantifica, vale a dire quello sulla colonna vertebrale e quindi sulla schiena. Un ricercatore newyorchese esperto di chirurgia spinale, Kenneth Kansarj, ha messo a punto un algoritmo per comprendere cosa accade al primo tratto della colonna, il rachide cervicale, quando passiamo troppo tempo chinati nella lettura o nel controllo dei nostri smartphone.
Male alla schiena per smartphone, teen-ager più a rischio
Le simulazioni informatiche svelano che se scriviamo un sms tenendo la testa posizionata in modo che le orecchie siano allineate alle spalle e le scapole spinte all’indietro, vale a dire la postura corretta, il peso sul collo si mantiene tra 4,5 e 5,5 kg. Inclinando la testa in avanti di 15 gradi il peso della testa passa a circa 12 kg, un’inclinazione di 30 gradi corrisponde a un carico di 18 kg, 45 gradi pesano 22 kg e 60 gradi addirittura 27 kg.
«Si tratta un problema che si presenta molto di frequente nei nostri ambulatori – spiega la dottoressa Lara Castagnetti, specialista di Medicina Fisica e Riabilitativa in Humanitas – dove sono sempre di più gli adolescenti che mostrano i segni di questo conflitto: purtroppo gli strumenti tecnologici ci fanno assumere posizioni sempre più scorrette, e quindi inclinare il capo o il tronco in avanti, anteriorizzando le spalle e facendo ricadere tutto il peso e lo stress sull’area cervicale».
I dolori dell’Homo technologicus
Così, in barba a millenni di evoluzione che hanno permesso all’uomo di garantirsi un sostegno muscolare in grado di contrastare la gravità, pochi decenni di “abuso tecnologico” stanno modificando la postura.
«Di per sé la testa ha già una tendenza a inclinarsi anteriormente – ricorda la dottoressa Castagnetti –, ma questo non avviene perché grazie alle fasce muscolari che vanno dalla parte posteriore della testa alla schiena si riesce a mantenere la posizione eretta». Purtroppo, però, molto spesso non si fa caso all’uso scorretto del corpo.
«Prima di tutto bisogna riconoscere il problema – dice la specialista – e soprattutto i ragazzi più giovani dovrebbero stare attenti alla postura che assumono, anche perché le ripercussioni sul rachide cervicale causano dolore a livello del collo, difficoltà durante il riposo notturno e persino mal di testa».
Crescono, infatti, i casi di cefalee tensive da tecnologia. Cosa fare allora? «Prima di tutto usiamo il cellulare tenendo la testa in asse con il corpo – suggerisce la dottoressa Castagnetti –, cerchiamo in tutti le occasioni di svago e lavoro di mantenere una postura il più possibile corretta e nel caso in cui si ravvisi un’alterazione iniziale rivolgersi a un ambulatorio specializzato per la valutazione della postura, dove sarà possibile iniziare un percorso di rieducazione posturale globale».
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