Le nuove tecnologie che, spesso, non riusciamo ad abbandonare neanche quando poggiamo la testa sul cuscino per riposare, non sarebbero causa di insonnia.
Ad affermarlo gli psicologi canadesi della Brock University che hanno condotto una ricerca pubblicata sul “Journal of Sleep Research”. Gli studiosi sostengono che non serve prendersela con tablet portatili, pc, telefonini e smartphone perché, se non si riesce a chiudere occhio, si tratta di un problema di insonnia di cui si soffre in partenza. Non ci sarebbe, dunque, nessuna correlazione tra la patologia e il bisogno incontrollato di messaggiare e chattare.
Il commento degli specialisti di Humanitas.
«È chiaro che vale sempre la pena studiare e conoscere più possibile i meccanismi del sonno che sono ancora oggi oggetto di riflessione di numerosi Centri al mondo che se ne occupano. L’eccesso di stimoli, di qualunque natura essi siano (non solo tecnologici ma anche banalmente i rumori che provengono dalla finestra aperta mentre si dorme) può temporaneamente compromettere dei meccanismi fisiologici che hanno un substrato organizzato e regolare. Ma si tratta di un fenomeno passeggero. Il sistema fa presto a resettarsi e tornare alla normalità dell’equilibrio».