Sistema nervoso

Ipermemoria: che cos’è?

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La memoria: cos’è, come funzionaLo studio – tutto italiano – sull’ipermemoria I risultati dello studioStudiare soggetti con ipermemoria a cosa può portare in fatto di conoscenza del funzionamento del cervello?

La maggior parte delle persone ricorda per sempre solo gli eventi che ne hanno davvero segnato l’esistenza, che sia il primo bacio, il matrimonio o la nascita di un figlio. Per un numero molto esiguo di individui, invece, è possibile ricordare anche particolari insignificanti e momenti che non sono legati a ricorrenze particolari anche a distanza di molti anni. Da cosa dipende la loro incredibile abilità nel ricordare?

 

Come funziona l’ipermemoria? Ne abbiamo parlato con la dottoressa Elisabetta Menna, ricercatrice di Humanitas e dell’Istituto di Neuroscienze del Cnr.

  

La memoria: cos’è, come funziona

La memoria, la funzione psichica che riproduce nella mente un’esperienza passata (attraverso immagini, sensazioni, odori) e che viene poi localizzata in uno spazio e un tempo diverso, è il risultato di un processo riconducibile al comportamento dei neuroni, ossia le cellule che compongono il tessuto nervoso, e le sinapsi, che formano le reti neurali da cui passano gli impulsi nervosi. A voler semplificare, quando viene in mente un ricordo, si attiva la rete neurale che, attraverso una specifica sequenza, invia segnali elettrochimici alle sinapsi: più la rete neurale viene attivata nel corso degli anni, più questo ricordo sarà vivido e radicato nella memoria. Un soggetto con ipermemoria autobiografica (condizione nota anche come ipertimesia) ricorda perfettamente quasi tutto, senza esitazione, con gran precisione.

 

Lo studio – tutto italiano – sull’ipermemoria

L’ipermemoria, la capacità di alcuni individui di ricordare eventi banali, accaduti magari anni prima, è al centro di uno studio eseguito sfruttando la tecnica della risonanza magnetica funzionale (fMRI) messo a punto per comprenderne il funzionamento. Lo studio (1), realizzato in Italia dalla Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista americana PNAS, Proceedings of the National Academy of Sciences.

 

Per comprendere i meccanismi neurobiologici che stanno alla base della straordinaria capacità di ricordare, i ricercatori hanno condotto i loro studi monitorando otto persone dotate di ipermemoria, insieme a 21 soggetti con una memoria normotipica. Gli otto intervistati erano in grado di ricordare dettagli come la data precisa in cui avevano visto un determinato film, o mangiato qualcosa, persino cosa indossavano, senza alcun tipo di sforzo.

 

I risultati dello studio

La differenza riscontrata dai ricercatori fra i soggetti dotati di ipermemoria autobiografica e persone normotipiche risiede a livello funzionale nella fase di accesso al ricordo: gli autori hanno chiarito che i risultati ottenuti sono indice della capacità di accedere, attraverso il circuito prefrontale-ippocampale, a ricordi non accessibili alle altre persone. Ma, sull’elaborazione, non si sono notate differenze sostanziali tra i due tipi. In particolare i risultati di questo studio rivelano come i soggetti dotati di ipermemoria autobiografica mostrino un’aumentata attivazione della corteccia prefrontale mediale e dell’ippocampo, soprattutto nel caso di ricordi remoti.

  

Studiare soggetti con ipermemoria a cosa può portare in fatto di conoscenza del funzionamento del cervello?

La possibilità di studiare soggetti dotati di HSAM con tecniche funzionali come fMRI o magari EEG (elettroencefalogramma) sia durante il processo di formazione della memoria, sia durante il processo di memory recall, consentirà di ottenere informazioni importantissime sui meccanismi della memoria. I risultati di questi studi, oltre ad aumentare le nostre conoscenze di questo processo neurofisiologico, potrebbero essere utili per mettere a punto trattamenti di stimolazione della memoria in condizioni di ipofunzionamento. Tuttavia allo stato attuale delle conoscenze è impossibile prevedere le ricadute di questi studi in termini pratici.

   

PNAS 2018. Santangelo V, Cavallina C, Colucci P et al. Enhanced brain activity associated with memory access in highly superior autobiographical memory.