Le purine sono una categoria di molecole che si trovano in diversi alimenti e bevande di largo consumo ma che sono anche prodotte dalla distruzione di alcune cellule del nostro corpo. Alcuni alimenti, come la birra o i frutti di mare, le contengono in concentrazioni piuttosto elevate. Chi ha difficoltà ad espellerle con le urine, ovvero chi soffre di iperuricemia o gotta, dovrebbe pertanto limitare il consumo di questi alimenti. Ne parliamo con il professor Carlo Selmi, reumatologo e immunologo clinico di Humanitas.
Gli elementi costitutivi degli esseri viventi
Il nome “purine” si riferisce a un tipo specifico di molecola che si trova nel DNA e nell’RNA delle cellule e si può dire quindi che siano nella lista degli elementi costitutivi di tutti gli esseri viventi.
Nel corpo umano le purine possono essere suddivise in due categorie: le purine endogene prodotte dal corpo e le purine esogene che entrano nel corpo attraverso il cibo. Le purine esogene, introdotte con l’alimentazione, vengono metabolizzate dal fegato che le scompone e produce un prodotto di scarto chiamato acido urico. L’acido urico viene rilasciato nel sangue ed è infine filtrato dai reni ed escreto nelle urine.
Quando l’acido urico è di troppo
Se l’acido urico si accumula nel sangue si verifica una condizione chiamata iperuricemia. In alcune persone l’iperuricemia può causare calcoli renali o portare a una condizione infiammatoria delle articolazioni chiamata gotta. Non a tutti però un alto livello di acido urico porta ad una sintomatologia specifica.
Chi soffre di iperuricemia dovrebbe assumere cibi con basse concentrazioni di purine ed evitare quelli che ne contengono un’alta percentuale. Cibi e bevande che inibiscono la capacità del corpo di metabolizzare le purine, come l’alcol e i grassi saturi, dovrebbero essere limitati o evitati del tutto. Inoltre chi segue una dieta a basso contenuto di purine dovrebbero bere molta acqua per favorire l’escrezione renale dell’acido urico e ridurne quindi le concentrazioni nel sangue.
Gli alimenti che contengono concentrazioni di purine alte, moderate o basse
Tra quelli con alte concentrazioni troviamo: le interiora (come fegato, cervello e reni di manzo), nonché carni di selvaggina con alta percentuale di grassi fra cui il cervo.
Rientrano nella categoria inoltre gli alimenti contenenti grassi saturi che tendono ad inibire la capacità del corpo di metabolizzare le purine fra cui le carni di manzo, maiale, agnello, pesce e pollame e i frutti di mare (in particolare capesante e altri molluschi, o pesce azzurro come acciughe, sardine, aringhe e sgombri). Fanno parte della lista anche i cibi e bevande a base di sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, come le bibite gassate e tutto ciò che contiene lievito o estratto di lievito e i sughi e salse particolarmente ricchi di grassi.
Contengono invece una media concentrazione di purine alcune verdure a foglia verde, fra cui asparagi, spinaci, funghi, piselli e cavolfiore. Le carni di manzo, maiale, agnello, pesce e pollame. Il vino, la crusca di grano e germe di grano, fagioli secchi, lenticchie e piselli, la farina d’avena, i succhi di frutta (senza sciroppo di mais) e tutte le zuppe a base di carne.
Ne hanno infine una bassa concentrazione la maggior parte della verdura a foglia verde, carote e pomodori, i condimenti che contengono oli, spezie e aceto. Riso, pasta, pane, patate e popcorn e i prodotti a base di noci. Infine i prodotti lattiero-caseari (ad eccezione di quelli con latte di bufala), le uova, in particolare albumi, il tè, il caffè e tutta la frutta. Infine una buona notizia, uno studio suggerisce che il consumo di ciliegie possa ridurre il rischio di gotta.