L’occhio secco è una condizione legata a una lubrificazione non ottimale dell’occhio, derivante dalla cattiva qualità o dalla scarsa quantità del liquido lacrimale. La secchezza oculare è un disagio fastidioso che può causare diversi disturbi, i quali variano in base alla gravità della situazione.
E variano anche i sintomi, che possono comprendere fotofobia, occhi rossi, sensazione di corpo estraneo nell’occhio simile a un granello di sabbia, bruciore e, in casi più gravi, annebbiamento della vista e deterioramento della qualità visiva.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Mauro Carrara, oculista di Humanitas Castelli e di Humanitas Medical Care di Bergamo e di Trezzo sull’Adda.
Occhio secco: le cause
La lacrima è composta da diversi strati. Lo strato aderente alla cornea è ricco di mucine, proteine con elevata capacità di assorbire acqua. Seguono uno strato acquoso intermedio e uno superficiale lipidico. Quando questi tre componenti perdono l’equilibrio tra loro, la qualità del liquido lacrimale ne risente.
Questo può verificarsi, per esempio, nelle persone che soffrono di blefarite seborroica, i cui problemi di lacrimazione sono dovuti a un malfunzionamento della componente lipidica. Le condizioni ambientali possono influire soprattutto sulla componente acquosa, ma anche sulla parte più aderente all’occhio, che è quella che procura maggior fastidio perché non permette una distribuzione uniforme della lacrima sull’intera superficie oculare e può provocare fenomeni di alterazione dell’epitelio corneale. Infine, gioca un ruolo l’età: anche le ghiandole lacrimali tendono a invecchiare e funzionare con meno efficienza.
Si riconosce poi una maggior predisposizione nel sesso femminile a soffrire di occhio secco, per ragioni ormonali. Le donne, specialmente durante la menopausa e talvolta anche durante le mestruazioni, possono sperimentare un significativo peggioramento della qualità delle lacrime.
I sintomi dell’occhio secco
L’occhio secco si manifesta principalmente al mattino, al risveglio. I pazienti affetti da questo disturbo possono avere difficoltà ad aprire le palpebre, poiché il liquido lacrimale di scarsa qualità non riesce a mantenere adeguatamente lubrificato l’occhio, causando una sensazione di quasi “incollamento”.
Durante l’inverno, la condizione può peggiorare a causa del riscaldamento domestico, che, in assenza di un’umidificazione adeguata, rende l’aria particolarmente secca, influenzando sia la qualità che la quantità della lacrima. Di conseguenza, anche durante il giorno, gli ammiccamenti, che svolgono la funzione di lubrificare la superficie dell’occhio, possono non essere sufficienti a compiere il loro compito.
Uno scarso ammiccamento, infatti, può contribuire allo sviluppo dell’occhio secco poiché riduce la lubrificazione dell’occhio. Ci sono momenti durante la giornata in cui, anche senza rendercene conto, diminuiamo la frequenza degli ammiccamenti. Ad esempio, questo può accadere quando fissiamo intensamente lo schermo del telefono cellulare, o quando siamo davanti a un computer, a un tablet o alla televisione. Le persone che già soffrono di una lacrima di qualità inferiore sono più inclini a riscontrare questo problema.
Cosa fare in caso di occhio secco?
Il funzionamento della ghiandola lacrimale non può essere migliorato in quanto non è sostituibile. Tuttavia, può risultare utile mantenere un adeguato livello di idratazione e adottare una dieta ricca di Omega 3, eventualmente con l’aiuto di integratori se il medico lo valuta opportuno. Questi acidi grassi contribuiscono alla qualità delle lacrime.
Per alleviare i fastidi, possono essere impiegati colliri che mirano a preservare al massimo la qualità del liquido lacrimale. Chi possiede una lacrima di buona qualità può non necessitare di colliri, ma nel caso in cui la funzione lacrimale risulti compromessa, l’uso di colliri di qualità può contribuire a migliorare la lubrificazione dell’occhio.
La scelta del collirio dipende dalla specifica condizione dell’occhio, nonché dalle caratteristiche fisiche e di salute di ciascun individuo. Alcuni colliri mirano a ristabilire l’equilibrio della componente lipidica, mentre altri favoriscono il miglioramento della componente acquosa, spesso a base di acido ialuronico. È importante sottolineare che l’uso di colliri non sempre risolve completamente il problema dell’occhio secco. Per fare la scelta più adeguata, è consigliabile sottoporsi a una visita oculistica e consultare uno specialista.