Il buon funzionamento del nostro sistema cardiovascolare passa anche per il monitoraggio della pressione arteriosa, cioè la pressione del sangue.
Quando parliamo degli occhi, è ugualmente importante misurare la pressione oculare, determinata quest’ultima dall’equilibrio tra produzione e drenaggio dei liquidi intraoculari. Con una differenza: se la misurazione della pressione arteriosa si può controllare anche a casa, la pressione oculare deve essere necessariamente monitorata dallo specialista oculista.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Pietro Rosetta, responsabile di Oculistica di Humanitas San Pio X.
Perché è importante il controllo della pressione oculare?
Come per quella arteriosa, la pressione oculare che non rientra nei parametri definiti normali è un segnale importante che qualcosa non va. La misurazione della pressione intraoculare prende il nome di tonometria. Essa è normalmente compresa tra 12 e 21 mmHg (millimetri di mercurio).
Generalmente, a valori elevati di pressione oculare si associa una patologia nota come glaucoma, una patologia grave, spesso con caratteri di familiarità, che comporta un danno cronico e progressivo a livello del nervo ottico e se non diagnosticata precocemente, può portare a cecità completa. A oggi si stima che in Italia siano circa mezzo milione le persone che non sanno di esserne affetti, anche perché non fanno controlli della pressione oculare presso lo specialista oculista. Senza che il paziente se ne renda conto, il glaucoma ‘ruba’ progressivamente la visione periferica e successivamente la visione centrale fino alla cecità completa ,da qui la denominazione di ‘ladro silenzioso’ della vista.
Per i motivi sopracitati i controlli dall’oculista e il controllo della pressione oculare sono fondamentali per tutti, e non solo per chi ha familiarità con il glaucoma o soffre di patologie che rappresentano un fattore di rischio per questa patologia, come ad esempio il diabete.
Quando controllare la pressione oculare?
Ogni anno, in particolar modo dopo i 40 anni, è importante programmare la visita di controllo dall’oculista per monitorare sia la pressione oculare sia la salute degli occhi in generale, così da poter prevenire i campanelli d’allarme.
I sintomi del glaucoma tendono a manifestarsi solo nelle fasi più avanzate della malattia, quando i danni al nervo ottico sono già avvenuti.
Il nervo ottico trasmette le informazioni visive, dell’ambiente e dei dettagli che ci circondano, dalla retina al sistema nervoso centrale: il glaucoma può danneggiare irreparabilmente il nervo ottico, riducendo, nelle fasi precoci, la visione periferica degli oggetti e dell’ambiente, rendendo difficile compiere semplici azioni quotidiane come scendere le scale, guidare e attraversare la strada, fino a interessare progressivamente la visione centrale e portare, pertanto, a cecità totale.
Nel caso compaiano quindi alcuni indicatori di un qualche disturbo visivo del campo periferico, è fondamentale rivolgersi all’oculista, al fine di trattare tempestivamente la patologia glaucomatosa.
Pressione oculare: come funziona l’esame?
La misurazione della pressione oculare è un esame indolore che viene effettuato durante la visita di controllo in ambulatorio. Esistono vari metodi per la misurazione della pressione oculare o tonometria attraverso tonometri a contatto o non a contatto. Nel caso siano presenti alterazioni della pressione, l’oculista può decidere di effettuare ulteriori esami ambulatoriali di approfondimento diagnostico, così da valutare lo stato del campo visivo, l’angolo irido-corneale, la pachimetria corneale per correlare lo spessore corneale al valore della pressione riscontrato ambulatorialmente e stabilire di conseguenza il reale valore della pressione stessa, la tomografia ottica a luce coerente (OCT) per lo studio della morfologia papillare, dello strato delle fibre nervose peripapillari (RNFL) e dello stato delle cellule ganglionari retiniche (GCL) e avere preziose indicazioni sullo stato di salute del nervo ottico.
La pressione oculare che si innalza oltre valori normali può essere causata anche da alcuni farmaci assunti per molto tempo (es. Corticosteroidi) e/o da un non adeguato drenaggio dell’umor acqueo prodotto dall’occhio o da un aumento della produzione dell’umore acqueo stesso.
Una dieta sana, attività fisica regolare, un uso limitato di caffeina, proteggere gli occhi dal sole e recarsi al controllo annuale dall’oculista sono accorgimenti che aiutano a preservare la salute degli occhi.