La pandemia COVID-19 in corso ha contribuito ad aumentare i livelli di stress, già alti in moltissime persone.
Nelle donne lo stress si può manifestare in diversi modi, anche a causa di sbalzi ormonali che possono rendere irregolare il ciclo mestruale. Lo stress può causare un vero e proprio “terremoto ormonale” che, insieme all’avanzare dell’età, può sopraffare la donna dal punto di vista psico-fisico.
In questi casi, specie alle prime avvisaglie di alterazioni del ciclo, è essenziale che la donna si rivolga allo specialista per la visita ginecologica, in modo da ritrovare in breve tempo benessere ed equilibrio.
Approfondiamo l’argomento con gli specialisti di Ginecologia e Ostetricia di Humanitas San Pio X.
Ciclo mestruale e stress: gli ormoni
L’equilibrio ormonale e la conseguente regolarità del ciclo mestruale è un indicatore della salute generale della donna.
In situazioni di stress, l’organismo aumenta la produzione di ormoni come l’adrenalina e cortisolo. Questi ormoni aiutano a gestire lo stress nel breve periodo, tuttavia, quando la situazione stressante si protrae nel tempo, l’aumentato livello di questi ormoni nel sangue inizia a provocare alterazioni a livello dell’ipotalamo e a cascata a ipofisi, ovaie e utero, che iniziano a lavorare in modo irregolare.
In assenza di fattori come fibromi o polipi uterini, o patologie a carico delle ovaie, la regolarità del ciclo mestruale tende ad alterarsi, e nelle mestruazioni della donna possono esserci cambiamenti, ad esempio in termini di flusso più o meno abbondante.
Come lo stress influenza il ciclo
Il cortisolo è l’ormone dello stress; è prodotto dal surrene e agisce sull’ipotalamo, la ghiandola nel cervello che regola molte funzioni tra cui quelle dell’ovaio. Aumentati livelli di cortisolo nel sangue possono arrivare a bloccare l’ovulazione e ridurre la produzione di progesterone che regola il ritmo e le caratteristiche della mestruazione.
In questi casi, la donna potrebbe notare:
- cicli ravvicinati, anche due volte al mese, senza che avvenga l’ovulazione
- perdite scure premestruali (“spotting”) dovute a una ridotta produzione di progesterone
- flusso ridotto (oligomenorrea) con sangue di colore più scuro, dovuto alla sua lenta fuoriuscita dall’utero che consente l’ossidazione dell’emoglobina.
Tra i 40 e 45 anni, un’alterazione del ciclo mestruale potrebbe essere anche indicatore di un esaurimento della funzione ovarica che conduce alla premenopausa.
Consigli contro lo stress che aiutano la regolarità del ciclo
Quando si notano alterazioni del flusso mestruale, è bene rivolgersi al proprio ginecologo il quale, sulla base dei sintomi, può valutare con la donna l’uso della pillola o cerotto o anello contraccettivo per mettere a riposo l’ovaio, oppure fornire un progestinico per ridurre l’abbondanza del flusso ematico. Le alterazioni, vale la pena ricordarlo, si possono curare.
Ripristinare un ciclo mestruale regolare, specie per la donna che non è in periodo premenopausale, significa recuperare benessere e salute. Oltre alla terapia prescritta dal ginecologo, è importante ridurre lo stress e mantenere alcune sane abitudini, come
- dormire almeno 8 ore a notte
- il controllo del peso corporeo, evitando il sovrappeso o l’eccessiva magrezza
- un’alimentazione sana, varia ed equilibrata ricca di ferro (dai legumi e/o dalla carne), di acidi grassi essenziali (pesce, frutta secca, olio d’oliva), magnesio (frutta e verdure fresche)
- praticare attività fisica (almeno mezz’ora al giorno a ritmo sostenuto), per scaricare lo stress e ridurre anche il dolore mestruale.