Le secrezioni vaginali sono parte della fisiologia dei genitali femminili. Non solo contengono batteri buoni e aiutano a mantenere un pH naturalmente acido, ma difendono la vagina da aggressioni batteriche esterne e potenzialmente dannose. Secrezioni vaginali troppo abbondanti o troppo esigue o di colore, odore e densità differente possono però nascondere un problema.
Ce ne parla la dottoressa Serena Del Zoppo, ginecologa e specialista all’interno del percorso ginecologico del servizio My Check Up in Humanitas Mater Domini e ginecologa in Humanitas Medical Care ad Arese.
A cosa servono le secrezioni vaginali e come si presentano?
Le secrezioni vaginali sono fondamentali perché aiutano a mantenere la vagina pulita e lubrificata, espellendo insieme al muco germi, cellule morte ed evitando quindi le infezioni.
Normalmente la vagina produce secrezioni chiare, prive di odore particolare. In base al periodo del ciclo, la donna in età fertile può visualizzare anche delle perdite di muco: in fase ovulatoria questo è più abbondante e ha un aspetto filamentoso, contribuendo a una maggior lubrificazione vaginale. Non solo: questi sono i giorni in cui si è fertili.
Cosa può alterare l’equilibrio del pH?
Innanzitutto può essere utile sapere che, a causa del pH vaginale più basico durante il ciclo, ci sono maggiori probabilità di contrarre infezioni vaginali poco prima o durante le mestruazioni. Oltre a fattori prettamente naturali, ad alterare il pH naturale possono intromettersi fattori come l’utilizzo di prodotti per l’igiene intima troppo aggressivi, l’utilizzo di alcuni farmaci come gli antibiotici, condizioni particolari della vita come la gravidanza o, appunto, il ciclo mestruale.
Come riconoscere le secrezioni patologiche
Quando le secrezioni appaiono maleodoranti, di un colore come il giallo o il verdastro, magari accompagnate da prurito o bruciore, sono molto probabilmente indicatori di un’infezione in corso. Non solo: perdite di sangue lontane dal ciclo, secrezioni abbondanti e acquose, bruciore durante la minzione e consistenze più o meno dense sono tutti segnali che, probabilmente, qualcosa non va.
Le infezioni più comuni
Come sempre, in caso di infezione prolungata la visita medica è ben più che consigliata. Nonostante in commercio ci siano numerosi prodotti che possono alleviare il dolore e il bruciore, è molto importante rivolgersi al medico per diagnosticare la giusta infezione e trattarla come si deve. Tra le vaginiti e vaginosi più comuni, possiamo indicare:
Candida Albicans
La candida è un fungo che si trova naturalmente all’interno della flora batterica intestinale e vaginale. In condizioni favorevoli, prolifera e diventa sintomatica. Si manifesta attraverso bruciore, dolore durante la minzione, eritema, prurito intenso e perdite biancastre, la cui consistenza ricorda la ricotta.
Gardnerella vaginalis
Anche la Gardnerella vaginalis è presente nella flora batterica intestinale e vaginale e si riproduce a dismisura in condizioni favorevoli. A differenza della candida, però, la Gardnerella è un batterio e tende a proliferare in casi come l’abuso di antibiotici, i rapporti sessuali completi, lavaggi vaginali frequenti con prodotti aggressivi. La vera difficoltà sta nel fatto che, nella metà delle pazienti, la Gardnerella ha un decorso quasi totalmente asintomatico, magari con perdite abbondanti ma assenza di prurito, o di bruciore.
Mycoplasma hominis
I micoplasmi sono batteri non sempre patogeni, che possono però causare infezioni di una certa gravità, e possono degenerare in malattia infiammatoria pelvica, compromettendo la fertilità.
Il batterio si trasmette principalmente per via sessuale e si manifesta con bruciore, secrezioni anomale, prurito e dolore, ma può anche essere del tutto asintomatico.
Trichomonas vaginalis
La tricomoniasi è anch’essa trasmissibile sessualmente ed è causata da un protozoo flagellato (un parassita, detto Trichomonas vaginalis), che altera la flora batterica locale, bloccando i lattobacilli, che hanno la funzione di proteggere la vagina da batteri e infezioni. A volte è asintomatica, altre volte, invece, presenta i classici sintomi delle vaginiti e vaginosi, dal prurito alle perdite anomale.
Herpex Simplex
Non solo funghi e batteri: anche i virus possono provocare infezioni. L’Herpes (HVS-1 e HVS-2) ha certamente sintomi più evidenti, come la comparsa di vesciche sui genitali e sulle mucose, andando a toccare anche uretra e cervice uterina. Si trasmette principalmente per contatto sessuale non protetto e il rischio aumenta considerevolmente in caso di stress o difese immunitarie basse.