Il termine “dislipidemia” si riferisce a un quadro clinico specifico caratterizzato da un’alterazione della quantità di lipidi (grassi) presenti nel nostro sangue.
Si distinguono fondamentalmente tre condizioni:
- Ipercolesterolemia: caratterizzata da un aumento del colesterolo a livello ematico;
- Ipertrigliceridemia: caratterizzata da un aumento dei livelli di trigliceridi;
- Iperlipidemie miste: caratterizzate da un aumento sia del colesterolo che dei trigliceridi.
È molto importante tenere sempre sotto controllo questa condizione poiché tali alterazioni metaboliche rappresentano un significativo fattore di rischio per lo sviluppo, a medio e a lungo termine, di importanti malattie cardiovascolari.
Abbiamo approfondito l’argomento con la dottoressa Laura Cassarà, Specialista in Malattie del Fegato e del Ricambio presso i centri medici Humanitas Medical Care.
Dislipidemia: quali sono le cause?
Le cause che portano alla dislipidemia possono essere determinate principalmente da:
- Fattori genetici: in questi casi un’alterazione genetica determina un’eccessiva produzione o un difetto nell’eliminazione di colesterolo e di trigliceridi.
- Stile di vita non corretto, determinato da mancanza di attività fisica, sedentarietà e da una dieta ricca di grassi animali.
- Condizioni cliniche associate come, ad esempio, il diabete mellito, l’obesità, l’insulino-resistenza, l’ipotiroidismo, la sindrome dell’ovaio policistico, l’uso di determinati farmaci come gli estroprogestinici e i glucocorticoidi possono contribuire all’insorgenza della dislipidemia.
Quali sono i sintomi della dislipidemia?
I sintomi della dislipidemia sono, purtroppo, praticamente assenti fino a che non causano patologie vere e proprie a carico di alcuni organi.
Come viene fatta la diagnosi?
La diagnosi viene posta in seguito all’ esecuzione di esami del sangue per valutare il cosiddetto profilo lipidico completo (colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi) e dovrebbe essere sospettata ed indagata in presenza di particolari patologie croniche come il diabete, il sovrappeso, le malattie cardiovascolari (ischemia ed infarto, ictus cerebri, etc).
È importante infatti sottolineare che la dislipidemia, se non gestita adeguatamente e precocemente, può rappresentare un significativo fattore di rischio per lo sviluppo di diverse patologie vascolari, tra cui ictus cerebrali, infarti cardiaci e arteriopatia periferica.
Quindi il monitoraggio e la gestione efficace della dislipidemia sono strumenti fondamentali per ridurre il rischio di sviluppare queste gravi condizioni patologiche correlate al sistema vascolare.
Cosa fare in caso di dislipidemia?
I trattamenti per la dislipidemia includono:
- Dieta corretta, ovvero evitare grassi di origine animale e adottare una dieta equilibrata con frutta e verdure, cibi integrali, carni bianche e pesce.
- Attività fisica, svolgendo regolarmente esercizio fisico nella routine quotidiana anche con semplici passeggiate a piedi o in bicicletta se non abbiamo tempo per frequentare una palestra.
- Terapie specifiche, solo nei casi in cui gli approcci precedenti non portino a risultati incoraggianti entro 2-3 mesi, possono essere considerate terapie mediche o con integratori mirati o con veri e propri farmaci per gestire la dislipidemia in modo più determinato.