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	<title>Dermatologia Archives - Humanitas Salute</title>
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	<title>Dermatologia Archives - Humanitas Salute</title>
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		<title>Caduta dei capelli: cos’è importante sapere</title>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 10 Sep 2024 09:25:07 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Dermatologia]]></category>
		<category><![CDATA[alopecia androgenetica]]></category>
		<category><![CDATA[alopecia areata]]></category>
		<category><![CDATA[calvizie]]></category>
		<category><![CDATA[capelli]]></category>
		<category><![CDATA[dermatologo]]></category>
		<category><![CDATA[maurizio nudo]]></category>
		<category><![CDATA[testosterone]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Una perdita di fino a 100 capelli al giorno è [&#8230;]</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>Una perdita di fino a 100 capelli al giorno è considerata fisiologica e normale. È particolarmente comune durante le stagioni di transizione come l&#8217;autunno e la primavera, e non dovrebbe destare preoccupazione. Tuttavia, è consigliabile consultare un medico specialista in dermatologia se si verifica un evidente e significativo aumento della caduta dei capelli.</p>



<p>Approfondiamo l&#8217;argomento con l&#8217;aiuto del dottor <strong><a href="https://www.clinicacastelli.it/medici/maurizio-nudo/">Maurizio Nudo</a></strong>, responsabile del <a href="https://www.clinicacastelli.it/unita-operative/dermatologia-ambulatorio/">Servizio di Dermatologia di Humanitas Castelli Bergamo</a> e dermatologo presso i centri medici <a href="https://www.humanitas-care.it/">Humanitas Medical Care</a>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">La calvizie negli uomini può comparire a partire dai 16 anni</h2>



<p>La <a href="https://www.humanitas.it/malattie/calvizie/?_gl=1*ka117*_up*MQ..*_ga*MTU4MDMzMDg1My4xNzI1OTY3MDA2*_ga_82CNG99M6T*MTcyNTk2NzAwNS4xLjEuMTcyNTk2NzAxMi4wLjAuMA..*_ga_BWYJ44G370*MTcyNTk2NzAwNS4xLjEuMTcyNTk2NzAxMi4wLjAuMA..*_ga_93VBWTCD7Z*MTcyNTk2NzAwNS4xLjEuMTcyNTk2NzAxMi4wLjAuMA.."><strong>calvizie</strong></a>, nota anche come alopecia androgenetica, può manifestarsi in due forme: precoce, che colpisce i giovani a partire dai 16 anni, o tardiva, che si verifica in persone con un&#8217;età superiore ai 30 anni.</p>



<h2 class="wp-block-heading">La perdita dei capelli è più rapida in età&nbsp; giovanile</h2>



<p>Il <strong>diidrotestosterone</strong>, un metabolita attivo del testosterone, è più abbondante durante l&#8217;età giovanile, esercitando un forte impatto negativo sulla salute dei bulbi piliferi. Con l&#8217;avanzare dell&#8217;età, la concentrazione di diidrotestosterone diminuisce, riducendo così l&#8217;attività dannosa sui bulbi del capello.</p>



<h2 class="wp-block-heading">La caduta dei capelli è diversa in maschi e femmine</h2>



<p>Il <strong>testosterone</strong>, presente in concentrazioni maggiori nel sangue maschile, soprattutto durante l&#8217;età giovanile, può provocare un attacco più aggressivo ai bulbi piliferi. Questo fenomeno spiega perché la perdita di capelli nei maschi si manifesti in modo più evidente, coinvolgendo intere aree del cuoio capelluto come quelle parietali, centrali e del vertice. Nelle femmine, la presenza di testosterone è significativamente inferiore, il che porta a un diradamento meno marcato e alla formazione di &#8220;chiazze&#8221; in cui la densità dei capelli è ridotta quindi lo spazio tra un bulbo e l&#8217;altro è aumentata.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Il ruolo di pettini, spazzole, phon e piastre</h2>



<p>L&#8217;uso di pettini troppo stretti o l&#8217;uso vigoroso delle spazzole può provocare <strong>traumi al capello e al bulbo pilifero</strong>, influenzando così la caduta dei capelli e, in casi più gravi, compromettendo la ricrescita. Anche l&#8217;uso prolungato e eccessivamente ravvicinato del phon a temperature elevate, così come l&#8217;uso vigoroso di piastre per capelli ad alte temperature, può causare danni simili.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Tagliare spesso i capelli non ne ferma la caduta</h2>



<p>Il <strong>taglio dei capelli</strong> non influisce sulla loro struttura. Un capello tagliato corto avrà la stessa consistenza di uno lungo, e il taglio non avrà alcun impatto sulla salute del bulbo pilifero.</p>



<h2 class="wp-block-heading">I capelli non si indeboliscono lavandoli</h2>



<p>Il capello è parte integrante della cute e, pertanto, va trattato con la stessa cura e attenzione con cui si deterge il viso. È importante mantenere i capelli puliti, specialmente durante l&#8217;attività fisica o in ambienti polverosi. Tuttavia, per l&#8217;uso quotidiano, è consigliabile evitare l&#8217;uso di prodotti troppo aggressivi, che potrebbero danneggiare la cute e il bulbo pilifero. Ad esempio, è meglio evitare abusando di prodotti indicati per trattare la dermatite seborroica, per capelli grassi o per la forfora secca e comunque limitare il loro uso solo nelle fasi acute dopo aver consultato uno specialista <a href="https://www.humanitas.it/enciclopedia/specialisti/dermatologo/?_gl=1*acc2sy*_up*MQ..*_ga*MTU4MDMzMDg1My4xNzI1OTY3MDA2*_ga_82CNG99M6T*MTcyNTk2NzAwNS4xLjEuMTcyNTk2NzIwMC4wLjAuMA..*_ga_93VBWTCD7Z*MTcyNTk2NzAwNS4xLjEuMTcyNTk2NzIwMC4wLjAuMA..*_ga_BWYJ44G370*MTcyNTk2NzAwNS4xLjEuMTcyNTk2NzIwMC4wLjAuMA..">dermatologo</a>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Indossare cappelli non causa la caduta dei capelli</h2>



<p>La perdita dei capelli ha una base genetica ed è causata dall&#8217;effetto del testosterone sui bulbi piliferi. L&#8217;uso prolungato di cappelli, cappellini o copricapi di qualsiasi tipo non è una causa diretta della calvizie.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Calvizie e perdita dei peli non sono collegate</h2>



<p>Sono due problematiche completamente distinte. La <strong>perdita dei peli</strong> nella zona della barba, delle ascelle, delle ciglia o delle sopracciglia può essere associata alla perdita dei capelli solo in caso di <a href="https://www.humanitas.it/malattie/alopecia-areata/?_gl=1*122piop*_up*MQ..*_ga*MTU4MDMzMDg1My4xNzI1OTY3MDA2*_ga_82CNG99M6T*MTcyNTk2NzAwNS4xLjEuMTcyNTk2NzE2Ny4wLjAuMA..*_ga_93VBWTCD7Z*MTcyNTk2NzAwNS4xLjEuMTcyNTk2NzE2Ny4wLjAuMA..*_ga_BWYJ44G370*MTcyNTk2NzAwNS4xLjEuMTcyNTk2NzE2Ny4wLjAuMA.."><strong>alopecia areata</strong></a>, una patologia specifica che ha cause differenti dalla calvizie.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Non esistono prodotti che prevengono la caduta dei capelli</h2>



<p>Non esiste alcun prodotto, shampoo o un balsamo, in grado di prevenire la caduta dei capelli. Le dichiarazioni che affermano ciò non sono supportate da evidenze scientifiche.</p>



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		<title>Come rimuovere un tatuaggio?</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/salute-a-z/dermatologia-salute-a-z/come-rimuovere-un-tatuaggio/</link>
		
		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 10 Sep 2024 08:09:12 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Dermatologia]]></category>
		<category><![CDATA[arrossamento della pelle]]></category>
		<category><![CDATA[iperpigmentazione]]></category>
		<category><![CDATA[ipopigmentazione]]></category>
		<category><![CDATA[laser]]></category>
		<category><![CDATA[pelle]]></category>
		<category><![CDATA[salvatore rini]]></category>
		<category><![CDATA[tatuaggio]]></category>
		<category><![CDATA[visita dermatologica]]></category>
		<category><![CDATA[vitiligine]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Molte persone hanno sperimentato il rimpianto per un tatuaggio fatto [&#8230;]</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>Molte persone hanno sperimentato il rimpianto per un <strong>tatuaggio</strong> fatto magari in giovane età o in una parte del corpo che successivamente non è più stata di loro gradimento. Se prima i metodi per eliminarlo richiedevano molto tempo e non garantivano sempre risultati soddisfacenti, lasciando talvolta macchie sulla pelle, oggi con i <strong>laser</strong> all&#8217;avanguardia è diventato possibile rimuovere un tatuaggio <strong>in modo definitivo</strong>.</p>



<p>Cosa fare se si vuole togliere un tatuaggio e quanto tempo ci vuole? Ne parliamo con il dottor <strong><a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/medici/salvatore-rini/">Salvatore Rini</a></strong>, dermatologo presso <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/">Humanitas San Pio X</a>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Rimuovere un tatuaggio: a chi rivolgersi</h2>



<p>Prima di procedere alla rimozione di un tatuaggio, è indispensabile effettuare una <a href="https://prenota.humanitas.it/prestazioni/visita-specialistica-dermatologia"><strong>visita dermatologica</strong></a>. Durante questo appuntamento, lo specialista esamina l&#8217;area interessata e raccoglie informazioni cruciali per determinare la fattibilità del trattamento e identificare eventuali controindicazioni. Il dermatologo deve valutare vari fattori specifici, come:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>il tipo di tatuaggio da rimuovere</li>



<li>eventuali comorbidità dermatologiche che controindicano l&#8217;utilizzo del laser, prima tra tutte la <a href="https://www.humanitas.it/malattie/vitiligine/">vitiligine</a></li>



<li>tumori pregressi</li>



<li>cicatrici</li>



<li>traumi</li>



<li>terapie farmacologiche in atto</li>



<li>gravidanza</li>



<li>allattamento</li>
</ul>



<p>Dopo un&#8217;accurata valutazione, il dermatologo sceglierà il tipo di laser più adatto e stabilirà  il numero di sedute necessarie. I laser utilizzati variano in base ai colori, alle dimensioni e alla posizione del tatuaggio, e anche il numero di trattamenti e gli intervalli tra essi sono personalizzati. Questi intervalli sono cruciali per consentire alla pelle di rigenerarsi e alle cellule di ripararsi.</p>



<p>I <strong>tatuaggi neri o molto scuri</strong> sono più semplici da rimuovere rispetto a quelli chiari o con molti colori. Inoltre, la posizione del tatuaggio sul corpo gioca un ruolo significativo nella facilità di rimozione. I tatuaggi sulla schiena sono spesso più semplici da trattare rispetto a quelli in altre aree del corpo.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come rimuovere un tatuaggio?</h2>



<p>Per rimuovere i tatuaggi esistono diversi approcci e sicuramente quello laser oggigiorno rappresenta la metodica di scelta. Il laser più performante a disposizione attualmente è il <strong>picolaser</strong> il quale, utilizzando frequenze d&#8217;onde dell&#8217;ordine dei picosecondi (un millesimo di nanosecondo) ed ad alta energia, riduce in modo significativo il rischio di ipopigmentazioni ed iperpigmentazioni, alterazioni della texture cutanea e la comparsa di cicatrici, anche rispetto a laser già soddisfacenti, come il laser a nanosecondi. Prima di iniziare la rimozione, è fondamentale per la persona indossare occhiali protettivi specifici per salvaguardare la retina dai potenziali danni causati dalla luce del laser.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come funziona il laser?</h2>



<p>L&#8217;azione del laser si basa sul <strong>principio della fototermolisi selettiva: </strong>il raggio, penetrando all&#8217;interno delle molecole pigmentate del tatuaggio, le distrugge, frammentandole in tanti piccoli pezzettini. Questo processo produce un suono caratteristico, simile a quello del &#8220;popcorn&#8221;, che segnala la frantumazione dei pigmenti del tatuaggio in piccoli frammenti. Questi frammenti vengono poi eliminati dal corpo attraverso l&#8217;azione dei macrofagi, le cellule “spazzine” del nostro sistema immunitario, garantendo al contempo la preservazione dell&#8217;integrità della pelle.</p>



<p>In generale, per rimuovere efficacemente un tatuaggio sono necessarie <strong>almeno cinque sedute</strong>, ma questo numero può variare in base a diversi fattori, come il colore e la posizione del tatuaggio. Alcuni colori possono essere più difficili da rimuovere rispetto ad altri, e la posizione del tatuaggio può influenzare l&#8217;efficacia del trattamento laser.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Pelle: i sintomi dopo il trattamento</h2>



<p>Dopo una seduta di rimozione del tatuaggio con laser, l&#8217;area trattata può manifestare alcune reazioni comuni, come <strong>arrossamento</strong> e lieve <strong>gonfiore</strong>, accompagnati talvolta da formazione di croste pruriginose. Questi effetti collaterali sono generalmente temporanei e tendono a risolversi entro pochi giorni, senza lasciare cicatrici.</p>



<p>Durante il processo di rimozione del tatuaggio, i pigmenti iniziano a sbiadire progressivamente. Con ogni seduta, i pigmenti diventano più deboli e meno visibili, fino a scomparire completamente. Questo processo è graduale e richiede pazienza e tempo.</p>



<p>Per garantire una guarigione ottimale e una rimozione efficace del tatuaggio, è necessario lasciare passare circa 3-4 settimane tra le sedute, permettendo alla pelle di recuperare completamente. Durante questo periodo di guarigione, è fondamentale prendersi cura dell&#8217;area trattata per evitare complicazioni o effetti indesiderati.</p>



<p>Nelle pause tra i trattamenti bisogna utilizzare <strong>creme solari ad alta protezione</strong>, che possano prevenire le alterazioni della pigmentazione causate dall&#8217;esposizione al sole, come <strong>macchie scure</strong> (quindi <a href="https://www.humanitas.it/sintomi/pelle-scura/">iperpigmentazione</a>) o <strong>macchie più chiare</strong> del colore della pelle (ovvero ipopigmentazione).</p>



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<p></p>
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			</item>
		<item>
		<title>Dermatite atopica nei bambini: i sintomi e come curarla</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/salute-a-z/dermatologia-salute-a-z/103859-dermatite-atopica-nei-bambini-i-sintomi-e-come-curarla/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 16 Apr 2024 13:02:12 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Dermatologia]]></category>
		<category><![CDATA[dermatite atopica]]></category>
		<category><![CDATA[dermatite atopica bambini]]></category>
		<category><![CDATA[Humanitas Medical Care di Monza]]></category>
		<category><![CDATA[insonnia]]></category>
		<category><![CDATA[Maria Antonella Spurio]]></category>
		<category><![CDATA[Pelle ispessita]]></category>
		<category><![CDATA[pelle secca]]></category>
		<category><![CDATA[pelle squamosa]]></category>
		<category><![CDATA[Prurito intenso pelle]]></category>
		<category><![CDATA[Rossore pelle]]></category>
		<category><![CDATA[visita dermatologica]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Circa il 20-25% dei bambini sperimenta la dermatite atopica, una [&#8230;]</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>Circa il <strong>20-25% dei bambini</strong> sperimenta la <a href="https://www.humanitas.it/malattie/dermatite-atopica/">dermatite atopica</a>, una comune malattia infiammatoria della pelle che si manifesta principalmente con <strong>prurito e secchezza cutanea</strong>. La dermatite atopica si verifica spesso <strong>nei primi 6 mesi di vita</strong> e può influire significativamente sulla <strong>qualità del sonno</strong>. Il decorso della dermatite atopica è altamente variabile, ma i sintomi tendono ad essere più gravi nei bambini più piccoli, soprattutto se presentano fattori di rischio specifici.</p>



<p>I bambini che soffrono di dermatite atopica, inoltre, hanno un <strong>rischio maggiore di allergie</strong>, anche <strong>di tipo respiratorio</strong>, con disturbi a livello del naso, occhi, apparato respiratorio, fino all’insorgenza di <a href="https://www.humanitas.it/malattie/asma-allergica/">asma allergica</a>.</p>



<p>Ne parliamo con la dottoressa <a href="https://www.humanitas-care.it/medici/maria-antonella-spurio/">Maria Antonella Spurio</a>, dermatologa presso il centro medico <a href="https://www.humanitas-care.it/dove-siamo/monza/">Humanitas Medical Care di Monza</a>.&nbsp;</p>



<h2 class="wp-block-heading">Quali sono le cause della dermatite atopica nei bambini?</h2>



<p>Attualmente, la <strong>causa</strong> esatta della dermatite atopica non è nota.&nbsp;</p>



<p>Tuttavia, esistono alcuni <strong>fattori di rischio</strong> che possono essere associati a questa patologia, tra cui:&nbsp;</p>



<ul class="wp-block-list">
<li><strong>genetica</strong>. La predisposizione alla dermatite atopica può essere trasmessa dai genitori.</li>



<li><strong>sistema immunitario</strong>. Un sistema immunitario non completamente sviluppato può influire sulla capacità protettiva della pelle.</li>



<li><strong>fattori ambientali</strong>. Condizioni esterne come il freddo, l&#8217;uso di acqua troppo calda per il bagno, l&#8217;utilizzo di saponi inadatti al tipo di pelle e ambienti caratterizzati da temperature secche e calde possono contribuire allo sviluppo della dermatite atopica.</li>
</ul>



<h2 class="wp-block-heading">Quali sono i sintomi della dermatite atopica nei bambini?</h2>



<p>I <strong>sintomi</strong> della dermatite atopica possono essere <strong>intermittenti o persistenti</strong>, colpendo qualsiasi parte del corpo. Nei bambini, si manifestano spesso sul viso, cuoio capelluto, interno dei gomiti, retro delle ginocchia, collo, bocca, polsi, caviglie e mani.</p>



<p>I <strong>sintomi</strong> possono manifestarsi in modo diverso in ogni singolo bambino e possono includere:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li><strong><a href="https://www.humanitas.it/sintomi/pelle-secca/">pelle secca</a> e squamosa</strong></li>



<li><strong><a href="https://www.humanitas.it/sintomi/prurito">prurito intenso</a></strong></li>



<li><strong>rossore e gonfiore</strong></li>



<li><strong>pelle ispessita</strong></li>



<li><strong><a href="https://www.humanitas.it/sintomi/pallore">pallore della pelle sul viso</a></strong></li>



<li><strong>piccole protuberanze in rilievo</strong></li>



<li><strong>alterazioni della pigmentazione della pelle sulle palpebre o intorno agli occhi.</strong></li>
</ul>



<h2 class="wp-block-heading">Dermatite atopica: quando rivolgersi al dermatologo?</h2>



<p>È fondamentale consultare uno <a href="https://www.humanitas.it/enciclopedia/specialisti/dermatologo/">specialista</a> in caso di difficoltà nella gestione della dermatite atopica, ad esempio in <strong>situazioni di cronicità e frequenti ricadute</strong>, quando il prurito ha un impatto negativo sulla vita quotidiana. Alcuni segnali che indicano la necessità di una consulenza specialistica includono l&#8217;<a href="https://www.humanitas.it/malattie/insonnia/">insonnia persistente</a>, l&#8217;irrequietezza costante, il disagio estetico, l&#8217;impatto psicologico sia sul bambino che sulla famiglia e la manifestazione di sintomi allergici. In alcuni casi, un <strong>approccio interdisciplinare</strong> con un <a href="https://www.humanitas.it/enciclopedia/specialisti/allergologo/">allergologo</a> può essere necessario.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Dermatite atopica nei bambini: cosa fare?</h2>



<p>Nella maggior parte dei casi, la <strong>terapia locale</strong> si dimostra efficace nel risolvere l&#8217;infiammazione e ripristinare la barriera cutanea compromessa dalla dermatite atopica. Il tipo di cura varia a seconda della manifestazione specifica della dermatite, che può presentarsi in chiazze eritematose (rosse), secche, essudanti (umide), lichenificate (ispessite) o manifestare semplicemente secchezza cutanea. <strong>I trattamenti sono diversificati</strong> e devono essere attentamente seguiti; inoltre, è fondamentale adottare una modalità di applicazione che renda la terapia accettabile e gradevole per il bambino. È necessaria una <strong>buona comunicazione tra il medico e i genitori</strong>.&nbsp;</p>



<p>La dermatite atopica può risolversi intorno ai 3-4 anni, ma in alcuni casi può persistere in modo costante o, meno frequentemente, peggiorare nel tempo. Si consiglia di <strong>adottare alcune precauzioni</strong> per evitare irritazioni cutanee:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>attenzione ai <strong>fattori scatenanti</strong> come irritanti (lana, sapone, sostanze chimiche) e <strong>allergeni</strong> (uova, acari della polvere, peli di animali domestici). Anche lo <strong>stress</strong> può essere un fattore scatenante.</li>



<li><strong>mantenere le unghie corte</strong>. Per evitare graffi e lesioni cutanee, assicurarsi di mantenere le unghie del bambino corte, limandole se necessario.</li>



<li><strong>bagni o docce con acqua tiepida</strong>. Evitare l&#8217;uso di acqua calda e asciugare delicatamente la pelle dopo il bagno.</li>



<li><strong>uso di creme idratanti</strong>. Applicare creme o unguenti idratanti dopo il bagno per mantenere la pelle ben idratata.</li>



<li><strong>indumenti morbidi</strong>. Vestire il bambino con abiti realizzati in tessuti morbidi, evitando tessuti ruvidi come la lana.</li>



<li><strong>mantenere fresco il bambino</strong>. Il caldo e la sudorazione possono aumentare i fastidi, quindi cercare di mantenere il bambino fresco.</li>
</ul>



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		<title>Quali sono le cause della caduta dei capelli?</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/salute-a-z/dermatologia-salute-a-z/103834-quali-sono-le-cause-della-caduta-dei-capelli/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 16 Apr 2024 10:33:54 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Dermatologia]]></category>
		<category><![CDATA[alopecia androgenetica]]></category>
		<category><![CDATA[caduta dei capelli]]></category>
		<category><![CDATA[diradamento androgenetico]]></category>
		<category><![CDATA[maurizio nudo]]></category>
		<category><![CDATA[visita dermatologica]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>La caduta dei capelli interessa sia la popolazione maschile sia [&#8230;]</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>La <a href="https://www.humanitas.it/malattie/calvizie/"><strong>caduta dei capelli</strong></a> interessa sia la popolazione maschile sia quella femminile. I principali responsabili di questo disturbo, che può causare problemi sia estetici che psicologici, sono principalmente due: l&#8217;<strong>ormone testosterone</strong> e la <strong>predisposizione genetica</strong>.</p>



<p>Ne parliamo con il dottor <a href="https://www.clinicacastelli.it/medici/maurizio-nudo/">Maurizio Nudo</a>, responsabile del <a href="https://www.clinicacastelli.it/unita-operative/dermatologia-ambulatorio/">Servizio di Dermatologia di Humanitas Castelli Bergamo </a>e di <a href="https://www.humanitas-care.it/dove-siamo/trezzo-sulladda/">Humanitas Medical Care di Trezzo sull’Adda</a>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Alopecia androgenetica: a che età si manifesta la calvizie?</h2>



<p>Nelle persone di sesso maschile si parla di <strong>alopecia androgenetica</strong>: “andro” si riferisce all’ormone testosterone, “genetica” alla predisposizione ereditaria. In caso di familiarità a questo disturbo, il diidrotestosterone, un metabolita attivo del testosterone, raggiunge il bulbo pilifero e <strong>ne provoca la miniaturizzazione</strong> fino a farlo scomparire del tutto. Ciò accade principalmente nelle regioni parietali, centrali e del vertice della testa, dove la crescita dei capelli viene compromessa.</p>



<p>L’inizio della calvizie varia da persona a persona. Può manifestarsi in età giovanile, a partire più o meno dai 16 anni – in questo caso si parla di <strong>calvizie precoce</strong> – oppure può sorgere dopo i 30 anni, in maniera tardiva. Nei soggetti più giovani, il processo di perdita dei capelli è molto più veloce a causa della maggiore concentrazione di testosterone nel sangue, il quale intensifica l’attacco ai bulbi piliferi. Con il passare degli anni, tuttavia, la presenza dell’ormone tende a diminuire, rallentando di conseguenza il processo di caduta dei capelli.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Che cos’è il diradamento androgenetico</h2>



<p>Per la popolazione femminile si parla di <strong>diradamento androgenetico</strong>. Pur condividendo le stesse cause di base dei maschi – il testosterone e la predisposizione genetica – va sottolineato che nelle femmine questo ormone è presente in <strong>quantità ridotta</strong>. Di conseguenza, l&#8217;attacco ai bulbi piliferi è meno intenso e non determina un&#8217;alopecia vera e propria. Invece, si verifica un aumento meno significativo dello spazio tra i bulbi, il che influisce sul volume e sulla quantità dei capelli nel corso del tempo, portando a una progressiva <strong>diminuzione della chioma</strong>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Caduta dei capelli: quali rimedi?</h2>



<p>Il primo approccio solitamente consiste nell&#8217;utilizzo di <strong>integratori di aminoacidi solforati e minerali</strong>, che sono componenti essenziali della cheratina del capello. Questi integratori vengono applicati come lozioni nelle zone dove si manifesta la caduta dei capelli, di solito la sera. In alternativa, si può considerare una <strong>terapia a base di minoxidil</strong>, un farmaco vasodilatatore che stimola il bulbo del capello. Un&#8217;altra opzione sono le <strong>formulazioni galeniche</strong>, come le schiume preparate in farmacia, che non ungono, irritano o arrecano fastidio al cuoio capelluto.</p>



<p>I periodi migliori per l&#8217;utilizzo di lozioni o schiume sono la <strong>primavera e l’autunno</strong>. Durante l&#8217;estate, il sole può avere effetti benefici sulla salute dei capelli, quindi è possibile sospendere temporaneamente la terapia topica da giugno a settembre e limitarsi all&#8217;assunzione di integratori per via orale, che, sebbene richiedano più tempo per manifestare i propri effetti, forniscono un valido supporto alla struttura del bulbo pilifero.</p>



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		<title>Invecchiamento della pelle: a cosa serve il collagene?</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/salute-a-z/dermatologia-salute-a-z/103749-invecchiamento-della-pelle-a-cosa-serve-il-collagene/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Fri, 22 Mar 2024 15:13:34 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Dermatologia]]></category>
		<category><![CDATA[creme al collagene]]></category>
		<category><![CDATA[esposizione ai raggi solari]]></category>
		<category><![CDATA[fotoinvecchiamento]]></category>
		<category><![CDATA[Humanitas Gavazzeni]]></category>
		<category><![CDATA[invecchiamento cutaneo]]></category>
		<category><![CDATA[Marzia Baldi]]></category>
		<category><![CDATA[radicali liberi]]></category>
		<category><![CDATA[stress ossidativo]]></category>
		<category><![CDATA[stress ossidativo endogeno]]></category>
		<category><![CDATA[stress ossidativo esogeno]]></category>
		<category><![CDATA[visita dermatologica]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>L&#8217;invecchiamento cutaneo è un processo complesso che coinvolge diversi fattori, [&#8230;]</p>
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										<content:encoded><![CDATA[
<p>L&#8217;<strong>invecchiamento cutaneo</strong> è un processo complesso che coinvolge diversi fattori, sia esterni, come l&#8217;<strong>esposizione ai raggi solari</strong> (noto come <a href="https://www.humanitas.it/malattie/fotoinvecchiamento/">fotoinvecchiamento</a>), sia interni, come il fisiologico processo di invecchiamento e la predisposizione genetica. Con l&#8217;<strong>avanzare dell&#8217;età</strong>, infatti, la pelle perde le sue caratteristiche di tonicità ed elasticità e si verifica una <strong>riduzione dello spessore del derma</strong>.</p>



<p>Il derma è costituito principalmente da due tipi di collagene che formano fibre disposte parallelamente alla superficie cutanea, conferendo alla pelle forza e resistenza.</p>



<p>Quali sono le cause dell’invecchiamento della pelle e a cosa serve il collagene? Ne parliamo con la dottoressa <a href="https://www.gavazzeni.it/medici/marzia-baldi/"><strong>Marzia Baldi</strong></a>, dermatologa, responsabile dell’Ambulatorio di Dermatologia di <a href="https://www.gavazzeni.it/">Humanitas Gavazzeni</a> (Bergamo).</p>



<h2 class="wp-block-heading">Cosa causa l’invecchiamento della pelle?</h2>



<p>A causare l’invecchiamento è prima di tutto il tempo, e il ruolo del tempo sul collagene. Le concentrazioni di <strong>collagene </strong>nella pelle tendono infatti a ridursi con il passare degli anni, facendo perdere alla cute il suo turgore e la sua compattezza.</p>



<p><strong>Il collagene è soggetto alla degradazione</strong> da parte di specifici enzimi, i quali frammentano le lunghe catene proteiche che lo costituiscono, producendo frammenti più corti privi delle proprietà meccaniche del collagene. In una pelle giovane la sintesi e la degradazione del collagene sono in equilibrio, con l&#8217;avanzare dell&#8217;età, si verifica uno <strong>sbilanciamento a favore della degradazione</strong> del collagene con una conseguente perdita di tonicità della pelle.</p>



<p>Tra i <strong>fattori esterni</strong> che accelerano il processo di invecchiamento cutaneo, uno dei più rilevanti è lo<strong> stress ossidativ</strong><strong>o</strong> endogeno ed esogeno, quest’ultimo causato dalla scorretta esposizione solare e dall’inquinamento. Questo fenomeno porta alla produzione di <strong>radicali liberi</strong>, i quali possono modificare la struttura della pelle e alterare il normale metabolismo del collagene, accelerandone la degradazione. Di conseguenza, i <strong>sistemi antiossidanti</strong> svolgono un ruolo fondamentale nel contrastare gli effetti dell&#8217;invecchiamento cutaneo, proteggendo le fibre strutturali del collagene da una degradazione eccessiva e non controllata.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Invecchiamento della pelle: le creme al collagene funzionano?</h2>



<p>Le creme al collagene destinate a contrastare l&#8217;invecchiamento della pelle <strong>potrebbero non essere efficaci</strong> come spesso si crede. Questo perché i frammenti proteici del collagene che potrebbero contribuire a preservare la giovinezza della pelle sono di dimensioni particolarmente grandi e quindi è difficile che riescano a penetrare efficacemente attraverso l&#8217;epidermide.</p>



<p>Buona norma è <strong>agire sull’epidermide</strong> creando uno scudo difensivo degli strati sottostanti con filtri solari adeguati e <strong>potenziando il microbioma superficiale</strong>.</p>



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<p></p>
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		<title>Lampade abbronzanti e lettini solari: i rischi per la pelle</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/salute-a-z/dermatologia-salute-a-z/103628-lampade-abbronzanti-e-lettini-solari-i-rischi-per-la-pelle/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Thu, 22 Feb 2024 12:50:55 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Dermatologia]]></category>
		<category><![CDATA[abbronzatura artificiale tumori pelle]]></category>
		<category><![CDATA[carcinoma a cellule squamose]]></category>
		<category><![CDATA[carcinoma basocellulare]]></category>
		<category><![CDATA[cataratta precoce]]></category>
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		<category><![CDATA[fotocheratite]]></category>
		<category><![CDATA[fotoinvecchiamento]]></category>
		<category><![CDATA[humanitas san pio x]]></category>
		<category><![CDATA[invecchiamento precoce della pelle]]></category>
		<category><![CDATA[lampade abbronzanti]]></category>
		<category><![CDATA[marta brumana]]></category>
		<category><![CDATA[melanoma abbronzatura]]></category>
		<category><![CDATA[tumori pelle]]></category>
		<category><![CDATA[visita dermatologica]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>L&#8217;abbronzatura dà ad alcune persone una migliore percezione del proprio [&#8230;]</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>L&#8217;<strong>abbronzatura</strong> dà ad alcune persone una migliore percezione del proprio aspetto estetico, pertanto quando quella estiva inizia a sbiadire o nelle stagioni più fredde, c’è chi ricorre a lampade e lettini solari per mantenere un colorito abbronzato artificialmente. Tuttavia, riguardo alla sicurezza di questi dispositivi abbronzanti, sia l&#8217;OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che l&#8217;ISS (Istituto Superiore di Sanità) hanno espresso più volte la loro posizione. Queste organizzazioni si sono concentrate sulle potenziali implicazioni per la salute legate all&#8217;uso di tali dispositivi, mettendo in luce <strong>rischi e raccomandazioni</strong> per un utilizzo consapevole e sicuro.</p>



<p>Approfondiamo l’argomento con la dottoressa <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/medici/marta-benedetta-brumana/">Marta Brumana</a>, responsabile di Dermatologia di <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/">Humanitas San Pio X</a>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Lampade abbronzanti: i rischi per la pelle</h2>



<p>Le lampade abbronzanti, dispositivi che emettono <strong>radiazioni ultraviolette</strong> (UV) per produrre un&#8217;abbronzatura artificiale, rappresentano un <strong>fattore di rischio</strong> noto per lo sviluppo di tumori della pelle. L&#8217;esposizione agli UV, sia naturali sia artificiali, è stata collegata allo sviluppo di <a href="https://www.humanitas.it/malattie/melanoma/">melanomi</a> e tumori della pelle non-melanoma, come il <a href="https://www.humanitas.it/malattie/carcinoma-squamo-cellulare">carcinoma a cellule squamose</a> e il <a href="https://www.humanitas.it/malattie/carcinoma-baso-cellulare/">carcinoma basocellulare</a>. Per questo motivo, l&#8217;Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato i<strong> lettini solari come cancerogeni</strong>.</p>



<p>Oltre al rischio di tumori, l&#8217;esposizione ai raggi UV (sia del sole sia delle lampade abbronzanti) può <a href="https://www.humanitas.it/malattie/fotoinvecchiamento"><strong>accelerare l&#8217;invecchiamento precoce della pelle</strong></a>, causando rughe, secchezza cutanea, <a href="https://www.humanitas.it/malattie/macchie-dell-eta">macchie</a> e lentigo solari, e può anche aumentare problemi agli occhi, come l&#8217;<strong>infiammazione della cornea</strong> (fotocheratite), <a href="https://www.humanitas.it/malattie/cataratta">cataratta precoce</a> e degenerazione maculare. Nonostante questi rischi, molti sono spinti dal desiderio di mantenere una pelle abbronzata durante tutto l&#8217;anno, esponendosi sia alle radiazioni solari che a quelle artificiali delle lampade abbronzanti, amplificando gli effetti negativi sull&#8217;epidermide.</p>



<p>La Commissione Europea SCHEER, che si occupa della valutazione dei rischi dell&#8217;abbronzatura artificiale, nel 2017 ha stabilito che <strong>non esistono limiti di esposizione sicuri alla radiazione UV</strong> emessa dalle lampade abbronzanti, concludendo che non esistono lampade o lettini abbronzanti sicuri. Gli studi hanno dimostrato che i raggi UV, inclusi quelli emessi dai lettini solari, agiscono sia come <strong>attivatori</strong> sia come <strong>promotori del cancro</strong>. Di conseguenza, vi è una forte evidenza che l&#8217;esposizione ai raggi UV, anche quelli emessi dai lettini e lampade solari, causi il <strong>melanoma cutaneo</strong> e il carcinoma a cellule squamose a tutte le età, e che il rischio di cancro sia più elevato quando la prima esposizione avviene in <strong>giovane età</strong>. Inoltre, esiste una moderata evidenza che aumenti anche il rischio di carcinoma basocellulare e melanoma oculare.</p>



<p>Sulla base di queste forti evidenze scientifiche e delle valutazioni della Commissione Europea, la normativa italiana sulle apparecchiature abbronzanti (D.M. 12/05/2011 n.110) impone agli operatori il dovere di informare gli utenti sugli effetti nocivi dell&#8217;esposizione ai raggi UV, di <strong>esporre cartelli informativi</strong> sui rischi per la salute e sulle raccomandazioni e precauzioni d&#8217;uso. Inoltre, la normativa vieta l&#8217;uso delle lampade e lettini abbronzanti nei centri estetici ai minori di 18 anni, alle donne in gravidanza e alle persone con tumori cutanei attivi o passati.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come migliorare l’aspetto della pelle?</h2>



<p>Una corretta <strong>skin care quotidiana</strong> può fare molto per illuminare e rinnovare la pelle di viso e corpo.</p>



<p>Ecco alcuni consigli:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li><strong>Detersione delicata</strong>. Utilizzare detergenti delicati che non aggrediscono la pelle, ma la puliscono efficacemente.</li>



<li><strong>Peeling leggeri e prodotti esfolianti</strong>. Effettuare leggeri peeling e utilizzare prodotti esfolianti per viso e corpo, come il body brushing, aiuta a rimuovere le cellule morte e a rinnovare la superficie cutanea.</li>



<li><strong>Idratazione cutanea</strong>. Scegliere prodotti idratanti adatti al proprio tipo di pelle per mantenerla morbida e nutrita.</li>



<li><strong>Sieri con antiossidanti.</strong> Aggiungere qualche goccia di siero contenente antiossidanti, vitamina C, niacinamide alla crema idratante può aiutare a proteggere la pelle dai danni ambientali e migliorarne l&#8217;aspetto.</li>
</ul>



<p>In ogni caso, è importante effettuare una <a href="https://www.humanitas.it/visite-ed-esami/visita-dermatologica/">visita dermatologica</a>: lo <a href="https://www.humanitas.it/enciclopedia/specialisti/dermatologo/">specialista</a> potrà così dare i migliori consigli per una perfetta skincare, ed eventualmente suggerire trattamenti specifici di <strong>medicina estetica</strong>.</p>



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			</item>
		<item>
		<title>Rosacea: le cause e le cure</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/salute-a-z/dermatologia-salute-a-z/103436-rosacea-le-cause-e-le-cure/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Fri, 22 Dec 2023 08:52:32 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Dermatologia]]></category>
		<category><![CDATA[arrossamento della pelle]]></category>
		<category><![CDATA[Claudia Pazzini]]></category>
		<category><![CDATA[couperose]]></category>
		<category><![CDATA[Humanitas Medical Care]]></category>
		<category><![CDATA[papule]]></category>
		<category><![CDATA[pustole]]></category>
		<category><![CDATA[rinofima]]></category>
		<category><![CDATA[rosacea]]></category>
		<category><![CDATA[visita dermatologica]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>La rosacea &#8211; anche detta couperose &#8211; è una forma [&#8230;]</p>
<p>The post <a href="https://www.humanitasalute.it/salute-a-z/dermatologia-salute-a-z/103436-rosacea-le-cause-e-le-cure/">Rosacea: le cause e le cure</a> appeared first on <a href="https://www.humanitasalute.it">Humanitas Salute</a>.</p>
]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>La <a href="https://www.humanitas.it/malattie/rosacea-o-couperose/">rosacea</a> &#8211; anche detta couperose &#8211; è una forma di <a href="https://www.humanitas.it/malattie/dermatite/"><strong>dermatite cronica</strong></a> comune che interessa prevalentemente persone dalla <strong>pelle chiara</strong>. Si manifesta principalmente sul <strong>viso</strong>, con cute arrossata, dove spesso si evidenzia una <strong>rete</strong> di piccoli vasi sanguigni e, in molte occasioni, <a href="https://www.humanitas.it/sintomi/papule">papule</a> e <a href="https://www.humanitas.it/sintomi/pustole/">pustole</a>.</p>



<p>Ne parliamo con la dottoressa <a href="https://www.humanitas-care.it/medici/claudia-pazzini/">Claudia Pazzini</a>, dermatologa presso i centri medici <a href="https://www.humanitas-care.it/">Humanitas Medical Care</a>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Rosacea: le cause</h2>



<p>Sebbene le cause della rosacea non siano del tutto note, si riconosce una tendenza familiare, oltre a una <strong>reazione immunitaria alterata</strong> a certi microrganismi. Fattori come lo <strong>stress</strong>, la prolungata esposizione solare e le variazioni termiche possono esacerbare la condizione.</p>



<p>Altri possibili<strong> fattori scatenanti </strong>possono essere gli ormoni femminili (l’assunzione di contraccettivi o l’avvicinarsi del periodo che precede la menopausa spesso aggravano questo disturbo) l’assunzione di cortisonici, tabacco, alcol, alcuni farmaci, mangiare cibo piccante e un’intensa attività fisica.&nbsp;</p>



<h2 class="wp-block-heading">Quali sono i sintomi della rosacea?</h2>



<p>Si riconoscono vari stadi della rosacea:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>Fase eritrosica, con arrossamento temporaneo.</li>



<li>Fase teleangectasica, con persistente dilatazione dei vasi sanguigni.</li>



<li>Fase infiammatoria, con presenza di papule e pustole.</li>



<li>Fase avanzata, con pelle ispessita, più comunemente sul naso, chiamata rinofima.</li>
</ul>



<p>Esiste anche la rosacea oculare, che si manifesta con occhi arrossati e palpebre edematose (blefarocongiuntivite).</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come si cura la rosacea?</h2>



<p>Consultare un <a href="https://www.humanitas.it/enciclopedia/specialisti/dermatologo/"><strong>dermatologo</strong></a> è essenziale per la diagnosi e la cura. Sebbene non ci siano cure definitive, alcuni accorgimenti possono limitarne l’insorgenza.</p>



<p>Nei casi meno gravi, si possono utilizzare <strong>creme con azione idratante e lenitiva </strong>e fotoprotettori con schermi fisici (ossido di zinco e biossido di titanio) che riflettono le radiazioni solari.</p>



<p>A seconda dei casi, si utilizzano anche isotretinoina orale &#8211; nei casi peggiori-, antibiotici topici e sistemici, acido azelaico, metronidazolo ed ivermectina topica.</p>



<p>Per trattare gli inestetismi causati da rossore e teleangectasie si può ricorrere al <strong>laser vascolare o all’ago elettrico</strong>. La diatermocoagulazione distrugge i capillari usando corrente ad alta frequenza. I laser vascolari, più diffusi recentemente, consentono la coagulazione dei capillari attraverso una luce laser che è assorbita dall’emoglobina contenuta nei vasi. Questi trattamenti sono ideali durante la stagione invernale.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Rosacea: come curare la pelle a casa?</h2>



<p>Le persone con rosacea possono adottare precauzioni come:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>Detergere la pelle non troppo di frequente, utilizzando prodotti delicati e non schiumogeni</li>



<li>Applicare creme idratanti per ridurre l’irritazione</li>



<li>Evitare prodotti che contengono sostanze irritanti come alcool, fragranze, acido glicolico e urea</li>



<li>Utilizzare fotoprotettori tutti i giorni</li>



<li>Struccarsi completamente prima di andare a dormire per permettere alla pelle di respirare</li>



<li>Evitare le esposizioni al caldo o al freddo improvvise.</li>
</ul>



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		<title>Orecchini e piercing: come evitare le infezioni</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/salute-a-z/dermatologia-salute-a-z/103364-orecchini-e-piercing-come-evitare-le-infezioni/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Wed, 20 Dec 2023 07:35:59 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Dermatologia]]></category>
		<category><![CDATA[dermatologo]]></category>
		<category><![CDATA[humanitas san pio x]]></category>
		<category><![CDATA[infezione da piercing e orecchini]]></category>
		<category><![CDATA[marta brumana]]></category>
		<category><![CDATA[orecchini anallergici]]></category>
		<category><![CDATA[Visita specialistica dermatologia]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>La pratica di forare i lobi delle orecchie per indossare [&#8230;]</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>La pratica di <strong>forare i lobi delle orecchie</strong> per indossare orecchini è molto comune e viene frequentemente effettuata anche su bambini molto piccoli.&nbsp;</p>



<p>In base alla <strong>normativa italiana vigente</strong>, è permesso effettuare la foratura dei lobi delle orecchie prima dei 14 anni, a condizione che vi sia il consenso dei genitori, mentre tatuaggi e piercing sono vietati per i minori di quell&#8217;età, proprio per prevenire complicazioni. In ogni situazione, indipendentemente dall&#8217;età, è fondamentale che la procedura sia <strong>eseguita in modo sicuro</strong> e nel rispetto delle norme igieniche adeguate, prestando particolare attenzione nel caso dei bambini.&nbsp;</p>



<p>Infatti, a seguito della foratura dei lobi, possono emergere <strong>infezioni</strong>, allergie e cicatrici, problemi che possono essere evitati con le giuste precauzioni, anche per ulteriori forature in età adulta.</p>



<p>Ne parliamo con la dottoressa <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/medici/marta-benedetta-brumana/">Marta Brumana</a>, responsabile di Dermatologia di <a href="https://www.humanitas-sanpiox.it/">Humanitas San Pio X</a>.&nbsp;</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come effettuare la foratura in sicurezza?</h2>



<p>Dopo aver completato un <strong>corso specifico</strong>, sia i professionisti del settore medico, sia i non medici sono abilitati a fornire servizi di foratura dei lobi in contesti come farmacie, gioiellerie o negozi specializzati in piercing.</p>



<p>Generalmente, la creazione dei buchi alle orecchie avviene tramite l&#8217;uso di un ago inserito nel lobo, poiché l&#8217;impiego di strumenti meccanici per la foratura, come la pistola perforante che inserisce l&#8217;orecchino nell&#8217;orecchio, è <strong>proibito in Italia</strong>.</p>



<p>Chiunque pratichi la foratura dei lobi è tenuto ad <strong>avere una certificazione</strong> che attesti la sua competenza nelle procedure sanitarie appropriate. È essenziale, secondo le normative legali, garantire che tutto l&#8217;equipaggiamento impiegato sia <strong>sterile o monouso</strong>. Questa pratica è cruciale per prevenire la contaminazione e la diffusione o <strong>trasmissione di germi patogeni</strong>, a salvaguardia sia del cliente, sia degli operatori.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Cosa fare dopo la foratura dei lobi?</h2>



<p>Per <strong>almeno sei settimane</strong>, comprese le notti, è importante mantenere gli orecchini <strong>inseriti durante la foratura</strong>. Rimuoverli prima potrebbe infatti portare alla chiusura del foro sul lobo. Per prevenire infezioni, è consigliato <strong>lavare gli orecchini almeno una volta al giorno</strong> utilizzando acqua e <strong>sapone delicato</strong>, privo di profumi, assicurandosi di risciacquare accuratamente. Per favorire una guarigione più celere, si può applicare un sottile strato di vaselina intorno a ogni foro.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Cheloidi: come prevenirli e cosa fare</h2>



<p>I <strong>cheloidi</strong> sono cicatrici spesse e talvolta di grandi dimensioni che si sviluppano quando il corpo produce <strong>eccessivo tessuto cicatriziale</strong> per guarire il foro al lobo, portando alla formazione di una protuberanza intorno all&#8217;area forata.</p>



<p>Per ridurre il rischio di formazione di cheloidi, è consigliato evitare di forare il <strong>bordo superiore</strong> delle orecchie, specialmente nei bambini, e astenersi dalla foratura dei lobi se si è inclini alla formazione di cheloidi.</p>



<p>Queste cicatrici richiedono trattamenti specifici e tempestivi per essere eliminate, poiché non sono facilmente curabili, soprattutto se non trattate prontamente. In caso di comparsa di un cheloide, è importante consultare un <a href="https://www.humanitas.it/enciclopedia/specialisti/dermatologo/"><strong>dermatologo</strong></a> per valutare le varie opzioni di trattamento disponibili, come ad esempio l&#8217;uso di laser moderni che possono fornire risultati efficaci.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come prevenire le infezioni e quali sono i sintomi</h2>



<p>Per prevenire le infezioni, è importante assicurarsi che la foratura dei lobi avvenga rispettando le corrette norme igieniche e seguendo attentamente le istruzioni post-procedura.&nbsp;</p>



<p>Tuttavia, se il lobo forato diventa rosso, gonfio, <strong>dolorante</strong>, o inizia a fuoriuscire un <strong>liquido giallastro</strong> dal foro, potrebbe essersi sviluppata un’infezione. Se i sintomi persistono per più di qualche giorno, è consigliabile consultare un medico. A volte può essere sufficiente mantenere pulita l&#8217;area e applicare una <strong>pomata antibiotica</strong> specifica. In alcuni casi, però, il medico potrebbe ritenere necessario prescrivere un antibiotico orale.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Allergia al nichel: i sintomi</h2>



<p>L&#8217;allergia più comune nei confronti dei metalli riguarda il <strong>nichel</strong>, un materiale spesso presente negli orecchini non anallergici. Di conseguenza, optare per <strong>orecchini anallergici</strong> rappresenta il metodo più efficace per prevenire reazioni allergiche. Una reazione allergica può manifestarsi con sintomi come prurito, rossore, desquamazione, piccole vescicole e croste sul lobo, seguenti alla foratura. In presenza di questi sintomi, è consigliabile rimuovere gli orecchini e consultare un dermatologo per una valutazione accurata. Potrebbe essere necessario eseguire test specifici, come il <a href="https://www.humanitas.it/visite-ed-esami/patch-test/">patch test</a>, per una diagnosi precisa, e iniziare tempestivamente una terapia appropriata, che generalmente include l&#8217;applicazione di creme a base di cortisone o creme lenitive.</p>



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		<title>Ritenzione idrica e cellulite: prevenzione e rimedi</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/salute-a-z/dermatologia-salute-a-z/103377-ritenzione-idrica-e-cellulite-prevenzione-e-rimedi/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Tue, 19 Dec 2023 10:22:03 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Dermatologia]]></category>
		<category><![CDATA[cellulite]]></category>
		<category><![CDATA[dieta equilibrata e ricca di fibre]]></category>
		<category><![CDATA[gonfiore]]></category>
		<category><![CDATA[Humanitas Medical Care]]></category>
		<category><![CDATA[Maria Antonella Spurio]]></category>
		<category><![CDATA[rimedi cellulite]]></category>
		<category><![CDATA[ritenzione idrica]]></category>
		<category><![CDATA[stile di vita sano]]></category>
		<category><![CDATA[tensione cutanea]]></category>
		<category><![CDATA[visita dermatologica]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>La ritenzione idrica e la cellulite sono due condizioni distinte. [&#8230;]</p>
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]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>La ritenzione idrica e la cellulite sono <strong>due condizioni distinte</strong>. La ritenzione idrica, benché non sia la diretta causa della cellulite, può influenzare la sua comparsa.&nbsp;</p>



<p>Qual è il legame tra ritenzione idrica e cellulite? Come prevenirle e cosa fare in loro presenza?&nbsp;</p>



<p>Ne parliamo con la dottoressa <a href="https://www.humanitas-care.it/medici/maria-antonella-spurio/">Maria Antonella Spurio</a>, dermatologa presso i centri medici <a href="https://www.humanitas-care.it/">Humanitas Medical Care</a>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Ritenzione idrica: le cause e i sintomi</h2>



<p>La ritenzione idrica è una condizione determinata dall&#8217;<strong>accumulo di liquidi e tossine </strong>nei tessuti che può essere il risultato di <strong>abitudini non salutari</strong>, come un’alimentazione non equilibrata, una vita sedentaria o posture scorrette.</p>



<p>Nelle forme più gravi, invece, può essere connessa a problemi cardiaci, renali, reazioni allergiche o infiammazioni. In questi casi, sintomi evidenti includono <strong>gonfiore marcato</strong> e <strong>tensione cutanea</strong>, in particolare agli arti inferiori. Se si preme la pelle con un dito (digitopressione) si forma una fossetta.&nbsp;</p>



<p>La ritenzione idrica si manifesta con <strong>gonfiore a mani, piedi, caviglie e gambe</strong>.&nbsp;</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come eliminare la ritenzione idrica?</h2>



<p>Modificando alcune abitudini quotidiane è possibile ridurre la ritenzione, ad esempio:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>Ridurre il consumo di sale</li>



<li>Assumere più magnesio e vitamina B6</li>



<li>Preferire alimenti ricchi di potassio</li>



<li>Evitare carboidrati raffinati.</li>
</ul>



<h2 class="wp-block-heading">La ritenzione idrica causa la cellulite?</h2>



<p>La <strong>cellulite </strong>è un inestetismo visibile sulla pelle, principalmente su <strong>fianchi, glutei, addome e cosce</strong>. Origina da diversi fattori che colpiscono tessuto adiposo, circolazione e pelle. <strong>Fattori di rischio</strong> includono predisposizione genetica, stile di vita e squilibri endocrini. La tipica “pelle a buccia di arancia” è uno dei segni distintivi.</p>



<p>La cellulite può evolversi in <strong>4 stadi</strong>, con i primi due caratterizzati da una forma congestizia edematosa con ristagno di liquidi e fibrosi, e gli ultimi due da formazioni nodulari palpabili. In questi casi parliamo di <strong>cellulite sclerotica</strong>. Nella cellulite sclerotica vi è anche un’alterazione delle fibre di collagene che inducono la formazione di micronoduli che confluiscono in macronoduli.</p>



<p>In presenza di <strong>ritenzione idrica</strong>, il liquido in eccesso nei tessuti <strong>compromette la circolazione,</strong> rendendo difficile l&#8217;eliminazione dei grassi. Tossine accumulate possono aderire alle cellule adipose, favorendo la <strong>formazione di cellulite</strong>. Contrastare la ritenzione idrica è quindi cruciale nella prevenzione della cellulite.&nbsp;</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come prevenire la cellulite?</h2>



<p>Adottare abitudini sane è fondamentale per prevenire la cellulite:</p>



<ul class="wp-block-list">
<li>Mantenere una dieta equilibrata e ricca di fibre</li>



<li>Evitare indumenti troppo stretti</li>



<li>Praticare regolarmente attività fisica</li>



<li>Non fare uso eccessivo di stimolanti o ormoni. </li>
</ul>



<h2 class="wp-block-heading">Cellulite: quando rivolgersi al dermatologo</h2>



<p>Il <a href="https://www.humanitas.it/enciclopedia/specialisti/dermatologo/"><strong>dermatologo</strong></a> può agire nelle prime fasi, suggerendo uno stile di vita sano, una dieta appropriata e sport a bassa intensità come camminare, andare in bicicletta, spinning, pattinaggio e in particolare il nuoto. Potrebbe inoltre consigliare test ematochimici come il profilo glicemico, lipidico e il dosaggio ormonale, nonché un&#8217;ecografia delle vene degli arti inferiori.&nbsp;</p>



<p>Le terapie specifiche includono la <strong>microterapia</strong>, che prevede l&#8217;iniezione di soluzione ipertonica nel tessuto target per 10 sessioni settimanali e poi una sessione ogni 2-3 mesi; e altri trattamenti come la <strong><a href="https://www.humanitas.it/cure/mesoterapia/">mesoterapia</a>, la radiofrequenza non ablativa, l&#8217;elettroporazione e la cavitazione</strong>. Queste terapie si basano su principi fisici e farmacologici che agiscono direttamente sui tessuti (adiposo e collagene) e sulla microcircolazione.</p>



<p>Tuttavia, queste non sono soluzioni definitive. Dato che esiste una predisposizione, è fondamentale avere un regime di mantenimento e controlli regolari. Sebbene le <strong>creme anticellulite </strong>possano coadiuvare il trattamento, da sole non sono una soluzione. Studi hanno dimostrato che quelle contenenti caffeina e altri estratti naturali come l’estratto di mirtillo, il tè verde, di betulla o centella asiatica, possono offrire benefici, ma non essere curative.</p>



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		<title>Come proteggere i capelli dal sole</title>
		<link>https://www.humanitasalute.it/salute-a-z/dermatologia-salute-a-z/102985-come-proteggere-i-capelli-dal-sole/</link>
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		<dc:creator><![CDATA[Redazione Humanitas Salute]]></dc:creator>
		<pubDate>Thu, 10 Aug 2023 11:57:42 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Dermatologia]]></category>
		<category><![CDATA[caduta capelli]]></category>
		<category><![CDATA[capelli]]></category>
		<category><![CDATA[capelli sole]]></category>
		<category><![CDATA[dermatologia]]></category>
		<category><![CDATA[estate]]></category>
		<category><![CDATA[mattia fabio molle]]></category>
		<category><![CDATA[tricologia]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>D’estate è importante prevenire i danni del sole su pelle [&#8230;]</p>
<p>The post <a href="https://www.humanitasalute.it/salute-a-z/dermatologia-salute-a-z/102985-come-proteggere-i-capelli-dal-sole/">Come proteggere i capelli dal sole</a> appeared first on <a href="https://www.humanitasalute.it">Humanitas Salute</a>.</p>
]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[
<p>D’estate è importante prevenire i <strong>danni del sole su pelle e capelli.</strong> Infatti, spesso i capelli diventano più secchi, opachi, sfibrati e rovinati. Proteggere i capelli dal sole non è una questione solo estetica: l’esposizione solare intensa è uno dei motivi per cui in genere, in autunno, la <strong>caduta dei capelli</strong> aumenta.&nbsp;</p>



<p>Ne parliamo con gli specialisti di Humanitas.</p>



<h2 class="wp-block-heading">I danni del sole ai capelli</h2>



<p>Come per la pelle, anche <strong>i capelli vanno protetti dal sole</strong>. Un’esposizione solare intensa, infatti, può danneggiare il cuoio capelluto e il fusto del capello.&nbsp;</p>



<p>I danni alla cuticola si caratterizzano da una <strong>perdita di lucentezza</strong> e si sentono al tatto con la <strong>capigliatura</strong> che diventa <strong>più secca</strong>; questo è causato dal sollevamento delle cellule della cuticola che riflettono di meno la luce.</p>



<p>Inoltre il danneggiamento della cuticola e della corteccia del capello aumenta la formazione delle<strong> doppie punte</strong>. In estate, i capelli vengono messi a dura prova anche da un’aumentata frequenza di lavaggio e da bagni nell’acqua salata del mare o clorata delle piscine.</p>



<p>Nel caso di <strong>diradamento dei capelli</strong>, come quella causata dall’<strong>alopecia androgenetica</strong> e nella calvizie maschile, il cuoio capelluto non protetto dalla capigliatura è esposto all’azione diretta del sole. Come per altre parti del corpo, anche questo è un fattore di rischio per lo sviluppo di <a href="https://www.humanitas.it/malattie/cheratosi-attinica/"><strong>cheratosi attiniche</strong></a> e tumori della pelle come i <strong>carcinomi cutanei</strong>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Capelli danneggiati o che cadono: la visita dermatologica</h2>



<p><strong>Ogni giorno si perdono fisiologicamente dai 70 ai 100 capelli</strong>, che si rigenerano secondo un ciclo di vita specifico. Il numero può però rapidamente aumentare in caso di fattori esterni, igiene scorretta, predisposizione genetica, alcune malattie e terapie.</p>



<p>Se i capelli sono danneggiati, se cadono più abbondantemente del solito o se compaiono aree di alopecia o macchie sospette al cuoio capelluto, è importante <strong>rivolgersi al <a href="https://prenota.humanitas.it/prestazioni/visita-tricologica">dermatologo esperto in tricologia</a></strong>, in modo tale che possa valutare dal punto di vista clinico-diagnostico la situazione, fornendo i consigli sulle migliori strategie per <strong>proteggere i propri capelli</strong> ed eventuali terapie specifiche.&nbsp;</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come proteggere i capelli in estate?</h2>



<p>Proteggere il <strong>cuoio capelluto</strong> ed i capelli in estate è fondamentale per evitare i rischi per la salute e la bellezza dei capelli.</p>



<p>La protezione inizia con l’utilizzo di <strong>dispositivi barriera quali </strong><strong>cappelli o bandane</strong> nel caso di esposizione solare diretta e prolungata. Si possono inoltre applicare <strong>lozioni e spray solari per capelli per proteggerli dalle radiazioni</strong>, grazie all’effetto schermante nei confronti dei raggi UV, e per idratare il fusto del capello, che tende a seccarsi di meno e a mantenere la sua lucentezza, anche nel caso di capelli colorati.</p>



<p>Per proteggere i capelli, poi è bene fare attenzione a lavaggio e asciugatura: uno shampoo delicato e balsami o maschere specifici aiutano a <strong>recuperare l’idratazione del capello</strong> a fine giornata; per quanto riguarda l’asciugatura, usare phon a bassa temperatura, evitando la piastra, aiuta a ridurre l’impatto del calore su cuticole e corteccia del capello.</p>



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