Dermatologia

Il talco fa male alla pelle del tuo bambino?

Da secoli utilizzato per tenere la pelle di grandi ma soprattutto dei piccoli asciutta e profumata, il talco, la cui composizione chimica corrisponde al silicato di magnesio, è stato di recente collegato all’insorgenza di patologie tumorali. Quali sono i veri rischi sulla salute per chi fa uso della famosa polverina bianca? Possiamo usarlo senza preoccupazioni sulla pelle dei bambini piccoli? In che modo? Ne parliamo con il dottor Marco Nuara, pediatra di Humanitas.

 

Il caso del maxi risarcimento di Johnson & Johnson

Dopo l’ultimo verdetto contro la Johnson & Johnson, condannata a pagare un maxi-risarcimento perché il talco prodotto dall’azienda era stato ritenuto responsabile dell’insorgenza del tumore ovarico in 22 donne, torna attuale la fobia collegata alla popolare polverina bianca tradizionalmente usata sulla pelle dei neonati.

In realtà per ora è stato solo ipotizzato che l’uso quotidiano nelle donne sia legato a un aumento del carcinoma dell’endometrio ma ancora non è stata dimostrata una sua responsabilità sul carcinoma delle ovaie. La decisione del tribunale americano contro la famosa casa produttrice di tutto ciò che riguarda l’igiene personale infatti non si sarebbe basata su alcun dato certo e scientificamente ancora validato, ma su altra documentazione ritenuta dai giudici sufficiente per giustificare il risarcimento.

Altra cosa è invece il suo uso nelle parti intime: per evitare di esporsi al rischio di tumore all’endometrio, l’uso quotidiano del talco, soprattutto nelle donne obese, è da sconsigliare. 


I pericoli collegati alla possibilità di inalarlo
L’unico rischio certo collegato all’uso del talco è quello determinato dalla sua inalazione. Si tratta infatti di un minerale di origine secondaria già presente in natura nelle rocce eruttive il quale può contenere delle piccole quantità di sostanze pericolose che possono determinare problemi alle vie respiratorie, soprattutto nei bambini. 
Tra i minerali contenuti, anche se in quantità infinitesimale, nel talco, vi è l’asbesto che, se inalato può determinare patologie polmonari anche gravi come il mesotelioma, un tumore della pleura molto aggressivo.

Come usarlo in sicurezza e per quali scopi?

“Posto che non é necessario utilizzare il talco ad ogni cambio né saltuariamente. Se si desidera utilizzarlo ed essere sicuri di evitare l’accidentale inalazione si possono acquistare il talco liquido, o il talco non talco, i quali mantengono le stesse proprietà assorbenti che hanno portato molte mamme a utilizzare questa polvere dopo il cambio del pannolino o il bagnetto del proprio bambino – afferma il dottor Nuara -. Questo accorgimento permette di continuare ad utilizzare questo prodotto tanto amato dalle nonne, senza correre alcun rischio”. 
In alternativa, si possono usare polveri di origine vegetale, come amido di riso, farina d’avena o amido di mais: “Ma bisogna sempre e comunque fare attenzione ad evitare l’inalazione – dice il pediatra -: qualsiasi polvere inalata può provocare disturbi respiratori”. “Questo accorgimento vale anche per tutti i prodotti commercializzati in spray”.

Il talco, soprattutto se unito all’acido borico, è un ottimo antinfiammatorio e funge da lenitivo contro irritazioni cutanee. “Non va invece mai applicato sulle mucose né sulla pelle macerata e sulle ferite – raccomanda il dottor Marco Nuara -. Per gli adulti, donne e uomini, è invece ideale prima della depilazione perché permette di far aderire meglio la cera e di rendere meno doloroso lo strappo. 
Infine, resta una buona alternativa allo shampoo secco per assorbire l’eccesso di sebo di chi ha i capelli grassi, ritardando così il lavaggio dei capelli di qualche giorno”.