Piacere, eccitazione, freddo: la pelle d’oca è una reazione che, per la somiglianza della nostra pelle con quella di un’oca spiumata, ha dato vita a questa espressione popolare. Alcuni pensano però che la pelle d’oca abbia una funzione protettiva contro le basse temperature e per questo ci protegga dal freddo. Vero o falso? Risponde il Professor Antonio Costanzo, responsabile di dermatologia di Humanitas e docente presso l’Humanitas University.
“Vero. La pelle è un abile sensore in grado di captare anche la minima variazione di temperatura – spiega l’esperto -. Proprio come accade quando si suda, la pelle reagisce per proteggere l’organismo e mantenerne la stabilità termica anche grazie alla piloerezione, conosciuta anche come “pelle d’oca”, che è un meccanismo termoisolante inconscio di difesa contro il freddo. Infatti, i peli sollevati per contrazione dei muscoli situati nei follicoli piliferi, creerebbero uno strato di aria sopra la superficie della pelle, formando un ottimo isolante. Questo strato isolante, oltre a proteggere dal freddo, aiuta il corpo a ripristinare la temperatura normale, che dovrebbe rimanere costante intorno al 37°C per permettere agli organi di funzionare regolarmente. Il fenomeno della “pelle d’oca” ci spiega allora perché i nostri antenati erano quasi completamente coperti di peli: non disponendo di abiti pesanti e termosifoni come ai nostri giorni, a causa del gran freddo la pelle si attivava con la “pelle d’oca” per difendersi in maniera naturale dalle basse temperature.”