Le aritmie cardiache sono irregolarità nel battito del cuore, che possono manifestarsi in diverse forme. Alcune volte il battito può essere accelerato (tachicardia), altre volte può essere troppo lento (bradicardia) o completamente irregolare (come ad esempio nella fibrillazione atriale).
Le aritmie sono molto comuni sia nelle persone sane che in coloro che hanno una malattia cardiaca. Non tutte le aritmie sono pericolose, ma in presenza di un battito cardiaco anomalo, è consigliabile effettuare una visita cardiologica per verificare la salute del proprio cuore ed eventualmente effettuare un trattamento.
Quali sono i sintomi delle aritmie e come si curano? Ne parliamo con il dottor Massimo Tritto, responsabile dell’Unità Operativa complessa di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione del Cardio Center di Humanitas Mater Domini.
Aritmie: quali sono le cause?
Le aritmie sono causate da una anomalia della funzione della cellula o della struttura del muscolo cardiaco di tipo congenito o secondaria a una malattia pregressa come ad esempio un infarto miocardico. In altri casi esse sono semplicemente dovute all’invecchiamento del cuore.
Le aritmie cardiache più comuni
Le extrasistoli sono caratterizzate da un battito cardiaco anticipato rispetto alla regolare cadenza del ritmo cardiaco e che origina dalla parte alta (gli atri) o bassa (i ventricoli) del cuore. Sono molto comuni, vengono spesso riscontrate durante esami cardiaci effettuati per problemi di varia natura e il più delle volte sono del tutto innocue.
Le tachicardie possono essere di origine sopraventricolare o ventricolare e si manifestano con un’accelerazione anomala della frequenza cardiaca (maggiore di 100 battiti al minuto) .
Le bradicardie, invece, si caratterizzano per una frequenza cardiaca inferiore rispetto a quella normale (60 battiti al minuto).
Aritmie: quali sono i sintomi?
Alcune aritmie possono essere asintomatiche o generare disturbi lievi, mentre in altre possono manifestarsi sintomi più intensi, a seconda del tipo di aritmia:
- Extrasistoli: possono causare la sensazione di un battito mancante o irregolare;
- Bradicardie: sono dovute al rallentamento del battito cardiaco, possono causare stanchezza, senso di affaticamento, vertigine o svenimento (sincope);
- Tachicardie: sono caratterizzate da un’anomala accelerazione del cuore, possono provocare cardiopalmo (palpitazione), affanno, senso di oppressione toracica, e talvolta sincope;
- Alcune aritmie ventricolari “maligne” possono causare l’arresto cardiaco o la morte improvvisa.
L’elettrofisiologo è lo specialista cardiologo che durante la visita effettua la diagnosi, l’inquadramento clinico e imposta il trattamento più adeguato per l’aritmia documentata.
Lo specialista può avvalersi di esami di approfondimento quali:
- ECG
- ECG dinamico secondo Holter
- ecocardiografia
- risonanza magnetica nucleare
- test da sforzo
- studio elettrofisiologico
Quali sono i trattamenti delle aritmie cardiache?
La scelta del trattamento dipende dal tipo di aritmia riscontrata. Per la maggior parte delle tachiaritmie, la terapia può essere di tipo farmacologico o mediante ablazione transcatetere, una procedura interventistica che rende inattive le strutture che causano l’aritmia. L’ablazione transcatetere, se efficace, può eliminare definitivamente l’aritmia.
In caso di bradicardia, si può optare per l’impianto di un pacemaker, un piccolo apparecchio elettronico deputato al controllo del battito cardiaco e a un suo sostegno in caso di un rallentamento eccessivo della frequenza cardiaca o pause prolungate tra una contrazione e l’altra. Il pacemaker emette impulsi elettrici che provocano la contrazione cardiaca.
Nel caso di una tachicardia ventricolare, o quando il rischio di svilupparla è elevato, si può impiantare un defibrillatore automatico, un apparecchio che monitora continuamente l’attività elettrica del cuore. Il defibrillatore automatico interviene, in genere con una scarica elettrica, per interrompere le improvvise accelerazioni legate a un’aritmia ventricolare potenzialmente mortale, come la tachicardia o la fibrillazione ventricolare.
Come prevenire le aritmie?
Per prevenire le aritmie è importante tenere sotto controllo i fattori di rischio cardiovascolare, come:
- il sovrappeso
- la pressione arteriosa
- il fumo di sigaretta
- il diabete
- la colesterolemia
- curare al meglio le patologie cardiovascolari acute e croniche.
La diagnosi precoce è fondamentale: in caso di sintomi o laddove si avverta una sensazione di battito irregolare occorre rivolgersi a uno specialista.