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Apparato respiratorio

Smettere di fumare, i benefici dopo 20 minuti dall’ultima sigaretta

Il mercoledì 31 maggio è la Giornata Mondiale senza Tabacco: per tutti i fumatori, abituali o occasionali, si tratta di un invito a togliersi un vizio estremamente dannoso per la salute. È un appuntamento promosso tutti gli anni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per incoraggiare i cittadini a smettere di fumare e per sensibilizzare sui danni del fumo di sigaretta. Con la dottoressa Licia Siracusano, oncologa e referente del Centro Antifumo di Humanitas, vediamo perché smettere di fumare è così importante e che cosa accade nel nostro organismo dal momento in cui non introduciamo più nicotina. I primi effetti si avrebbero già dopo soli 20 minuti.

Entro la prima mezz’ora dall’ultima sigaretta il cuore rallenta e la pressione si normalizza

Stare due ore senza fumare produce un abbassamento della frequenza cardiaca e una normalizzazione dei livelli pressori, si registrano benefici anche alla circolazione del sangue. La cosa più sorprendente però è che smettere di fumare produce benefici fin da subito: già dopo 20 minuti si registra un abbassamento della frequenza cardiaca, che tenderà così a normalizzarsi.

 

Dopo mezza giornata i livelli di monossido di carbonio nel corpo scendono

Dopo mezza giornata senza tabacco i livelli di monossido di carbonio nel corpo si abbassano. Questa sostanza, che viene rilasciata dal tabacco che brucia e viene inalata mentre si fuma, si lega molto bene alle cellule del sangue, per cui alti livelli di monossido di carbonio nell’organismo possono compromettere il legame delle cellule con l’ossigeno, con una carenza di ossigeno nel sangue e conseguenti problemi di natura cardiovascolare. Dopo 12 ore dall’ultima sigaretta, i livelli di monossido di carbonio diminuiscono, mentre aumentano quelli di ossigeno nel sangue.

 

In 25 ore si riduce il rischio di malattia coronarica

I fumatori corrono un rischio del 70% superiore rispetto ai non fumatori di malattia coronarica, una delle patologie cardiache più diffuse. Insieme alla riduzione del rischio di malattia coronarica, si abbassa anche il rischio di infarto.

 

In due giorni migliorano gusto, olfatto e la capacità polmonare

Smettendo di fumare, si incoraggia la crescita delle terminazioni nervose, con un recupero delle capacità di gusto e olfatto. Dopo 3 giorni migliora anche la capacità polmonare.

 

Pelle e capelli tornano luminosi in due settimane

Già dopo due settimane si iniziano a vedere i primi cambiamenti. In due mesi chi smette noterà che pelle e capelli tornano ad assumere un aspetto più sano: sono meno spenti, la pelle è più elastica e si attenuano le rughe.

 

I polmoni si autoriparano a partire da un mese

Dopo un mese senza sigarette quelle minuscole strutture che spingono il muco fuori dai polmoni, dette ciglia polmonari, iniziano a ripararsi. Avere i polmoni liberi diminuisce in maniera significativa la tosse e il fiato corto e aiuta a combattere le infezioni e liberare i polmoni in maniera efficiente.

 

Il rischio di patologie decresce dopo un anno

Dopo un anno senza sigarette si registra un calo del rischio di malattie cardiovascolari. Dopo cinque anni invece diminuisce il rischio di infarto e quello di insorgenza di malattia neoplastica. Trascorsi 15 anni dall’ultima sigaretta, il rischio di malattia cardiovascolare, di bronchite cronica e di enfisema è pari a quello di un non fumatore, così come quello di insorgenza di tumore.In caso di enfisema cronico, se smetto di fumare le terapie inalatorie funzionano davvero – ha aggiunto la specialista -. Inoltre, dopo 3 mesi migliora il quadro di bronchite cronica e si dimezza di rischio di infarto. Trascorsi 15 anni dall’ultima sigaretta, il rischio di tumore si avvicina a quello di un non fumatore”.

 

Miti da sfatare e benefici per il portafoglio

Non è solo una questione di salute (anche se questa è senz’altro la priorità): smettere di fumare permette di risparmiare moltissimi soldi. È stato calcolato che un fumatore medio spende all’anno in sigarette e tabacco quanto una tredicesima mensilità di salario: 5,50 euro a giorno. Una bella cifra da impiegare in attività realmente salutari o da risparmiare. Con tanti pro e zero contro, cosa frena allora i fumatori a smettere? A parte la dipendenza, fisica e psicologica e la mancanza di volontà, esiste un falso mito da sfatare: il fatto che smettere di fumare faccia ingrassare. Come confermato dagli specialisti, non è lo stop alla nicotina che produce una aumento di peso ma è la tendenza degli ex fumatori a “sfogare” su una maggior quantità di cibo e di zuccheri la mancanza della sigaretta come ritualità dal forte potere antistress.