Raramente l’orticaria cronica, cioè la presenza per più di 6 settimane consecutive di pomfi pruriginosi simili a puntura di zanzara e talvolta associati a gonfiore intorno a occhi e labbra, è dovuta all’ingestione di un alimento – spiega il professor Enrico Brunetta, immunologo clinico e allergologo di Humanitas -. Quando l’orticaria cronica compare e non è causata da un fattore noto prende il nome di “spontanea” e in genere, il paziente spesso tende ad attribuirla a un’allergia alimentare iniziando così ad eliminare un alimento dopo l’altro alla ricerca del responsabile. In questo modo, però, non arriverà mai alla diagnosi corretta perché l’orticaria, quando è cronica e spontanea, non è mai un disturbo allergico. In circa il 50% dei casi infatti si tratta di un problema autoimmune. Per anni l’orticaria cronica spontanea è stata trattata efficacemente con antistaminici e talvolta erroneamente con cortisone, tuttavia una percentuale non trascurabile di pazienti si dimostra non responsiva a tali terapie convenzionali continuando ad avere sintomi che persistono anche per anni. Da poco sono fortunatamente a disposizione nuove terapie biologiche che risultano estremamente efficaci, praticamente esenti da effetti collaterali e che hanno cambiato radicalmente la qualità di vita dei pazienti affetti da orticaria cronica spontanea.
