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Salute A-Z

Fumo: i rischi per le ossa

I danni del fumo all’organismo sono piuttosto noti. Non tutti però sono consapevoli di come fumare possa avere effetti negativi anche sul sistema muscolo-scheletrico. In particolare, una ricerca condotta dalla Società italiana di ortopedia e traumatologia (SIOT) ha dimostrato come solo il 61% dei cittadini adulti ne sia a conoscenza. 

Come il fumo può danneggiare le ossa? Ne parliamo con il dottor Vittorio Di Giacomo, Responsabile Unità Funzionale di Traumatologia sportiva di Humanitas San Pio X.

Gli effetti del fumo 

Anche se può sembrare strano, le ossa sono fatte di materia viva che si rimodella ogni giorno. Le cellule adibite a questo compito sono gli osteoblasti che, combinando la vitamina D e il calcio, costruiscono la matrice ossea, ovvero la “sostanza portante” delle nostre ossa.

Per svolgere questo compito, gli osteoblasti necessitano dell’ossigeno trasportato dal sangue. Tuttavia, il fumo altera il microcircolo, e di conseguenza gli osteoblasti hanno meno energia per costruire la matrice ossea. Non solo: le inalazioni del monossido di carbonio emesso quando si fuma una sigaretta riducono ulteriormente l’apporto di ossigeno e le capacità delle cellule del corpo di apporre il calcio nelle ossa e mantenerle in forza e in salute.

Fumo: le conseguenze sulle ossa

Le conseguenze del fumo sulle ossa riguardano tre aspetti. 

Il fumo aumenta il rischio di osteoporosi: ovvero una diminuzione della densità dell’osso con conseguente maggior suscettibilità dell’osso al rischio di frattura.

Il fumo poi rallenta i processi di riparazione e raddoppia i tempi di guarigione. Questo discorso è valido sia che si tratti di un recupero dopo una frattura, sia la rimarginazione di una cicatrice o la riparazione di un muscolo, legamento o tendine.

Un accenno ai casi di protesi articolari di anca, spalla, ginocchio e interventi di ricostruzione. In queste situazioni l’impatto del fumo sul microcircolo fa sì che l’osso non riesca a legarsi alla protesi e che questa rimanga solo appoggiata. In questo modo la funzionalità della protesi è fortemente compromessa, poiché non è ben fissata, e con il tempo andrà a muoversi, rendendo necessario un nuovo intervento.

«Per questo, come condizione dell’intervento di protesi chiedo sempre ai miei pazienti di smettere di fumare. Anche se nel 50% dei casi il paziente riprende a fumare finiti i 3 mesi, in genere circa il 20% smette definitivamente, il che è comunque un grandissimo risultato».

Fumo: cosa succede se l’osso è giovane

I rischi alle ossa causati dal fumo sono gli stessi anche per i giovani, in particolare se sono grandi fumatori durante l’adolescenza. 

Spiega, infatti, il dottor Di Giacomo: «Fumare molto durante l’età dello sviluppo impedisce il deposito di calcio nelle ossa, fondamentale per immagazzinare matrice ossea, che di volta in volta viene svuotata quando è terminato lo sviluppo – per le donne, lo svuotamento inizia dopo il menarca e per gli uomini intorno ai 17-19 anni. Questo processo viene anticipato e velocizzato nei giovani fumatori. 

In particolare, i giovani fumatori dovrebbero stare particolarmente attenti in caso di rottura del legamento crociato in quanto, oltre alle conseguenze negative generali, anche il ritorno all’attività sportiva può essere rallentato se non addirittura definitivamente compromesso».