L’intervento di chirurgia bariatrica è un trattamento indicato per coloro che necessitano di una drastica riduzione di peso, ma non da solo non basta a risolvere l’obesità.
Una volta dimessi, infatti, i pazienti devono attenersi a una serie di indicazioni dietetico-comportamentali, utili per riadattare lo stomaco al cibo ed evitare sintomi e complicanze.
Ne parliamo con la dottoressa Martina Gozza, dietista presso Humanitas Rozzano e l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.
Chirurgia bariatrica: la dieta per prepararsi all’intervento
«L’ottimizzazione preoperatoria, attraverso il calo ponderale, il controllo delle eventuali comorbilità (come ad esempio la glicemia elevata o l’ipertensione) e la sospensione del fumo, è l’elemento che concorre a ridurre l’effetto negativo dell’obesità sul decorso postoperatorio», spiega la dottoressa Gozza.
«Diversi studi hanno dimostrato, infatti, che il calo ponderale del 10% può facilitare l’esecuzione della procedura chirurgica, grazie alla diminuzione del volume del fegato, e contribuisce a un miglior risultato a lungo termine sulla perdita di peso, sulla motivazione del paziente e sull’adesione al percorso di cura.
L’eventuale protocollo dietetico (chetogenico/ipocalorico) non va mai improvvisato né “estremizzato”; di norma, laddove necessario, viene prescritto dall’équipe solo in una determinata selezione di pazienti (BMI > 50), per un breve periodo di tempo e sotto stretto monitoraggio del team di cura».
Come reintrodurre il cibo dopo l’intervento
Entro le 24 ore dall’intervento, il paziente viene spronato a sorseggiare gradualmente liquidi chiari: la riabilitazione nutrizionale a breve termine (nel primo mese dopo l’intervento) è fondamentale per ridurre il rischio di complicanze post operatorie.
L’alimentazione in questo periodo prevede, di norma, una prima fase di dieta liquida a base di acqua, tè, tisane, succhi di frutta limpidi, yogurt da bere e brodi da assumere a temperatura ambiente; in una seconda fase, si passa a una dieta di consistenza semiliquida/cremosa, a base di omogeneizzati e cibi frullati, sino a completa guarigione della ferita chirurgica che si ottiene nel giro di un mese.
Solo dopo questo periodo di “svezzamento”, lo stomaco è cicatrizzato ed è pronto a ricevere cibi solidi.
Consigli sull’alimentazione
L’intervento bariatrico non è una rapida scorciatoia, ma va visto come il mezzo da sfruttare per ottenere un cambiamento.
È fondamentale che il paziente inizi fin da subito ad abituarsi a regole alimentari più sane da adottare per tutta la vita, come la pianificazione dei pasti giornalieri, l’eliminazione di alcuni alimenti e bibite gassate/zuccherate, una lenta masticazione, ecc.
Nel medio-lungo periodo, il paziente, anche attraverso regolari visite di follow up nutrizionale, viene educato ad acquisire comportamenti alimentari sani, e a migliorare il proprio stile di vita.
I pazienti operati sono invitati, per evitare malesseri (come nausea e vomito) e mantenere i risultati a lungo termine, a seguire alcune indicazioni, come:
- Imparare a masticare con cura piccoli volumi di cibo;
- dedicare del tempo ai pasti (20-30’), frazionare la propria alimentazione in 3 pasti principali e 2 piccoli spuntini;
- bere a distanza di 30’ dai pasti principali.
Come evitare di recuperare peso nel lungo periodo?
Tra i fattori che possono predisporre al rischio di recupero di una parte del peso perso, possiamo annoverare:
- Il piluccamento continuo di cibi ipercalorici
- la sedentarietà
- la comparsa di eventi particolarmente stressanti, gestiti ricorrendo al consumo di cibo su base emotiva.
Studi scientifici dimostrano che a distanza di 5 anni dall’operazione di chirurgia bariatrica è possibile mantenere una perdita di eccesso di peso superiore al 50%.
«Tenere sotto controllo il proprio peso corporeo, stabilendo un intervallo di peso entro il quale assestarsi, così come sottoporsi regolarmente a visite di follow up, stabilendo costanti contatti col proprio team di riferimento, sono la chiave per una duratura guarigione dalla condizione di obesità. È buona norma registrare i propri progressi, utilizzando un diario alimentare, incrementare il consumo di frutta e verdura, limitando il consumo di dolci, alcolici e grassi nascosti, ed effettuare regolarmente movimento fisico», conclude la dottoressa Gozza.