L’Herpes Zoster, chiamato più comunemente fuoco di Sant’Antonio, è un’infezione virale dolorosa e dalle complicazioni altrettanto dolorose, come la nevralgia posterpetica, associata a dolore cronico invalidante.
Cosa fare per gestire il dolore? Approfondiamo l’argomento con il dottor Giacomo Simeone, anestesista dell’Ambulatorio per la terapia del dolore e ozonoterapia di Humanitas San Pio X.
Cos’è la nevralgia posterpetica
La nevralgia posterpetica è un tipo di dolore neuropatico che si manifesta come complicanza dell’Herpes Zoster, noto anche come fuoco di Sant’Antonio. Questa condizione deriva dalla riattivazione del virus della varicella, che comunemente risiede in uno dei nervi sensitivi del sistema nervoso periferico in forma latente. Il risultato è un’eruzione cutanea dolorosa che causa dolore di tipo erpetico.
La nevralgia posterpetica colpisce principalmente le persone di età superiore ai 60 anni ed è caratterizzata da un dolore persistente che può perdurare anche dopo la scomparsa dell’eruzione cutanea acuta causata dall’Herpes Zoster. Questo dolore cronico, indipendente dalla gravità dell’eruzione cutanea, può protrarsi per più di 90 giorni dopo la sua comparsa, e rappresenta una delle complicanze più invalidanti dell’Herpes Zoster. La nevralgia post-erpetica può avere un impatto significativo sulla qualità della vita, sulle attività quotidiane e sulle relazioni sociali dei pazienti.
Nevralgia posterpetica: i sintomi
Il dolore associato alla nevralgia posterpetica di solito si sviluppa lungo un lato del torace o dell’addome, e, più raramente, può interessare un arto o il viso. Caratteristicamente, il dolore è descritto come bruciante, intenso, e a volte di breve durata, simile a una scossa elettrica. È noto anche per essere scatenato da stimoli non dolorosi, come il contatto con i vestiti, o può insorgere senza alcun stimolo apparente, con una sensazione di dolore sproporzionata e anomala rispetto allo stimolo (iperalgesia).
La persistenza del dolore può variare da alcuni mesi a anni o persino per tutta la vita, e la sua intensità e durata influenzano notevolmente il benessere del paziente. Le persone affette da nevralgia post-erpetica possono sperimentare sintomi aggiuntivi come:
- depressione
- affaticamento
- disturbi del sonno
- perdita di appetito
- difficoltà di concentrazione
a seconda della durata e del tipo di dolore.
Nevralgia posterpetica: cosa fare?
I trattamenti per la nevralgia posterpetica si concentrano sulla gestione e il controllo dei sintomi e del dolore nel tempo. Tuttavia, poiché la risposta ai trattamenti può variare da persona a persona a causa della sensibilità ai farmaci e delle diverse modalità di somministrazione, occorre un approccio individualizzato. La rivalutazione frequente del paziente è essenziale per adattare i trattamenti, che possono comprendere terapie monofarmaco o multimodali, utilizzando combinazioni di farmaci o sostanze naturali e diverse modalità di somministrazione, in base allo stile di vita e alle necessità quotidiane del paziente.
Durante la visita per la terapia del dolore e l’ozonoterapia, il medico anestesista valuta complessivamente il paziente con diagnosi di nevralgia posterpetica prima di proporre un piano di trattamento. Per coloro con dolore lieve, potrebbero essere consigliati cerotti o creme contenenti analgesici, capsaicina o altre sostanze naturali scientificamente valide per il trattamento della neuropatia post-erpetica.
Nel caso in cui la terapia locale non sia efficace o smetta di funzionare, il medico dell’ambulatorio per la terapia del dolore e l’ozonoterapia rivaluta il paziente e la terapia. Tra le opzioni disponibili vi sono farmaci antidepressivi, farmaci antiepilettici, stimolazione elettrica percutanea (PENS) e ozonoterapia, quest’ultima particolarmente utile nelle terapie a lungo termine. L’ozonoterapia, non essendo un farmaco, evita l’adattamento o l’assuefazione tipici delle terapie farmacologiche e mostra un effetto terapeutico che si potenzia nel tempo.