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Gravidanza

Quali sono le posizioni migliori per allattare al seno?

Da subito dopo il parto fino ai sei mesi di età del bambino l’allattamento al seno – quando possibile – deve rappresentare l’unica fonte di nutrizione del bebè secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Se per il bambino cercare il seno e attaccarsi al capezzolo è un gesto istintivo, per la mamma allattare nel modo corretto potrebbe non essere così immediato. Quali sono le posizioni migliori per farlo? Ne ha parlato la dottoressa Suzanne Veehof, neonatologa dell’ospedale Humanitas San Pio X, su Ok Salute e Benessere.

La mamma dovrebbe essere pronta a dare il latte al proprio bambino ogni volta che questo manifesta il bisogno di mangiare. I segnali saranno lanciati dal bambino che, ad esempio, comincerà ad aprire la bocca, tirare fuori la lingua, girare la testa a destra e sinistra alla ricerca del seno; poi porterà le mani alla bocca e potrà usare le dita come ciuccio. Infine richiamerà l’attenzione con il pianto.

Le posizioni durante l’allattamento devono essere comode

«Sono due quelle che vengono adottate dalla maggior parte delle mamme. La prima è quella in cui il bimbo è tenuto in braccio, con il viso rivolto verso la mamma, pancia contro pancia. Potrà utilizzare dei cuscini, sulla sedia o sul letto, perché stia comoda. L’allattamento può durare anche un’ora e non sarà facile farlo se si sta con la schiena curva», ricorda la dottoressa Veehof su Ok Salute e Benessere.

«La seconda – continua la specialista – è quella in cui la donna è sdraiata sul fianco, con il bambino davanti, senza il bisogno di mantenerlo più di tanto». Anche la fine della poppata sarà segnalata da alcuni gesti del bambino che si rilasserà, smettendo di succhiare, e infine si addormenterà.