Com’è noto la cistite non è un disturbo del tratto urinario che interessa esclusivamente le donne essendo esposti al rischio anche gli uomini. La cistite “al maschile” ha inoltre delle caratteristiche particolari: può connotarsi, infatti, come un campanello d’allarme per il benessere della prostata. Ne parliamo con il dottor Giovanni Lughezzani, urologo di Humanitas.
La cistite è un’infezione della vescica causata dalla presenza di batteri. Si caratterizza, tra gli altri, per alcuni sintomi come il bisogno di urinare più spesso nell’arco della giornata, una sensazione di bruciore durante la minzione, dolore nel basso ventre e, talvolta, la presenza di sangue nelle urine.
Tra le cause della cistite ce n’è una che richiama un altro organo dell’apparato genitale maschile, ovvero la prostata. Una cistite può essere infatti la spia della ipertrofia prostatica benigna, ovvero dell’aumento del volume della prostata.
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Sintomi della cistite: controllo della prostata
Dalla mezza età in poi la cistite deve sempre far pensare a un disturbo a carico della prostata? Consideriamo ad esempio un uomo di 55 anni, con i sintomi tipici della cistite: deve sempre rivolgersi all’urologo per un controllo della prostata? «Assolutamente sì. Nello specifico, nel sesso maschile, è spesso più corretto parlare di cistoprostatite in quanto tipicamente l’infiammazione coinvolge sia la vescica che la prostata. Pertanto, in caso di sintomatologia disurica, è indicata una valutazione urologica volta, tra l’altro, a determinare la presenza di ipertrofia prostatica benigna», spiega il dottor Lughezzani.
Solo l’ipertrofia prostatica benigna può essere causa di cistite o anche altri disturbi come la prostatite? «L’ipertrofia prostatica benigna è spesso associata ad infiammazione prostatica e, di conseguenza, le due problematiche sono strettamente correlate. Spesso l’ipertrofia prostatica benigna rappresenta uno dei fattori favorenti la cistoprostatite in quanto, ostacolando il corretto deflusso dell’urina, può facilitare le infezioni urinarie».
Sia la cistite acuta che cronica può essere dovuta all’ipertrofia prostatica benigna?
«L’ipertrofia prostatica può associarsi sia a fenomeni infiammatori acuti che, più spesso, cronici. In tal caso è la sintomatologia riferita dal paziente, oltre che l’esame obiettivo ed alcuni esami di laboratorio/strumentali, che permette all’urologo di differenziare tra le due entità ed impostare la terapia più corretta a seconda dei singoli casi».
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Nel caso di ipertrofia segnalata dalla cistite come si interviene? «La terapia dell’ipertrofia prostatica benigna è in primis una terapia farmacologica. In seconda battuta, in caso di scarsa risposta alla terapia medica, può essere indicato un intervento per ridurre il volume prostatico», conclude lo specialista.