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Psoriasi, un aiuto dagli omega 3 del pesce?

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Un contributo al trattamento della psoriasi arriva anche dall’alimentazione. Il pesce, ad esempio, è uno dei cibi amici dei pazienti psoriasici, come spiega il professor Antonio Costanzo, direttore dell’Unità di Dermatologia dell’ospedale Humanitas, intervenuto nel corso della trasmissione di Rai 1 Tempo&Denaro.

«Gli omega 3, i grassi “buoni” contenuti in alcune specie di pesce come salmone e sgombro, ma anche tonno e branzino, hanno un effetto antinfiammatorio», precisa il professore. «Questi grassi inibiscono infatti la produzione di fattori infiammatori chiamati leucotrieni. Pertanto gli omega 3 interferiscono con la cascata infiammatoria e mostrano chiaramente la loro azione con effetti clinici evidenti. È utile assumerli grazie alla dieta o con gli integratori per rallentare l’infiammazione tipica della psoriasi».

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Anche il sole fa bene in caso di psoriasi

Più pesce, dunque, per i pazienti psoriasici, tutto l’anno, non solo nei mesi estivi quando se ne tende a consumare di più. In estate però chi soffre di psoriasi ha un altro alleato: il sole. «L’esposizione ai raggi solari è benefica in quasi tutti i tipi di psoriasi. Per alcuni pazienti si può addirittura indicare una terapia a base di raggi ultravioletti efficace nella riduzione della proliferazione delle cellule che causano la comparsa delle squame», spiega il professor Costanzo.

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Così, se da un lato ci sono alcuni fattori ambientali che possono scatenare la psoriasi, ce ne sono altri che possono invece rientrare nel trattamento della patologia, il consumo di pesce e l’apporto di omega 3 e l’esposizione al sole, per esempio: «La psoriasi è una malattia multifattoriale, a base genetica, con almeno 36 geni coinvolti, ma sensibile all’azione dell’ambiente. Possono intervenire fattori come il fumo di sigaretta, il consumo di alcol e l’obesità. Circa il 40% dei pazienti psoriasici – conclude il professor Costanzo – presenta la sindrome metabolica caratterizzata, tra l’altro, dalla comparsa dell’obesità».