In quanto a consumo di alcol le differenze tra uomini e donne sono sempre più sottili. Secondo una ricerca della University of New South Wales (Australia) pubblicata su BMJ Open, ormai è parità fra i due sessi nell’abitudine a consumare bevande alcoliche.
I ricercatori hanno analizzato i risultati di 68 studi condotti tra il 1948 e il 2014 con riferimento alla popolazione di 36 Paesi. I dati riguardano oltre 4 milioni di persone: i più giovani sono nati nel 2000 e i più anziani nel 1891. Se tra i nati fra il 1891 e il 1910 il consumo di alcolici fra gli uomini era doppio rispetto a quello tra le femmine, andando avanti di un secolo circa, tra i nati fra il 1991 e 2000, si è quasi raggiunta la parità.
Nella ricerca australiana si è guardato anche al consumo problematico di alcol (“binge drinking” e abuso problematico episodico) e ai danni da abuso di alcol (incidenti, diagnosi di malattie correlate al consumo di alcolici). Anche riguardo questi aspetti le abitudini tra maschi e femmine divergono molto di meno che in passato.
(Per approfondire leggi qui: Smettere di fumare fa bere meno alcolici?)
A cosa è dovuta questa convergenza tra i due sessi? Fra i 42 studi che riportano evidenze a proposito, l’indicazione è che sia aumentato il consumo di alcol tra le donne. In particolare le nate dopo il 1981 consumano probabilmente più alcol rispetto ai loro coetanei maschi, conclude la ricerca.
Gli effetti sulla salute del consumo di alcol sono diversi tra uomini e donne?
«Le donne sono doppiamente sensibili al danno epatico dovuto all’alcol: possono sviluppare malattia epatica con un consumo inferiore per quantità e durata», risponde il dottor Roberto Ceriani, responsabile di Day Hospital epatologico ed Epatologia interventistica dell’ospedale Humanitas. «Dopo un consumo alcolico – continua – i livelli ematici di alcol sono più elevati nella donna rispetto all’uomo: ciò e dovuto alla minore quantità di un enzima, l’alcol deidrogenasi gastrica, dalla maggiore percentuale di grasso corporeo nella donna e dai cambiamenti di assorbimento dell’alcol durante il ciclo mestruale».
Cosa rischia una donna che beve alcolici oltre le dosi raccomandate?
«Sulla base di dati epidemiologici la soglia “sicura” di assunzione di alcol è di 21 unità alla settimana per gli uomini e 14 per le donne che non hanno altre malattie epatiche croniche (per unità s’intende 8g di etanolo mentre un drink standard in Italia va da 8.7 a 10g; tuttavia esistono altri dati che suggeriscono una soglia inferiore pari a 7 unità)», ricorda lo specialista.
(Per approfondire leggi qui: Gravidanza, niente alcol per proteggere la salute del feto: ecco i rischi)
«L’alcol si correla allo sviluppo di tumori e nella donna aumenta il rischio del tumore della mammella; inoltre incide negativamente sulla fertilità poiché l’abuso alcolico determina una minore produzione di ormoni femminili causando insufficienza ovarica. In gravidanza va assolutamente evitato poiché l’alcol è in grado di attraversare la placenta e arrivare al feto che non possiede gli enzimi in grado di metabolizzarlo; per questo motivo l’alcol causa al feto effetti dannosi al cervello e ai tessuti che si stanno formando, provocando malformazioni e ritardo mentale tanto più grave quanto maggiore è il consumo. Le donne che bevono durante la gravidanza hanno una maggior frequenza di aborti spontanei o potranno partorire neonati affetti da sindrome feto alcolica», conclude il dottor Ceriani.