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Tappo all’orecchio, cosa fare?

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Entrare in acqua e uscire con le orecchie tappate. A molti sarà successo. Un bagno in mare, qualche immersione in piscina possono farci questo regalo non proprio gradito. Non tutti sono predisposti allo stesso modo a sviluppare il disturbo, c’è chi è più vulnerabile e chi più “impermeabile”. Il tappo, poi, può risolversi in un semplice ovattamento ma può nascondere anche un’infezione. Di questo ha parlato su Starbene il dottor Giovanni Colombo, responsabile di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Humanitas.

Perché non tutti corrono lo stesso rischio di uscire dall’acqua con i tappi alle orecchie? «In alcune persone la curvatura del condotto uditivo è più accentuata del normale e questo può favorire il ristagno di acqua», risponde lo specialista. Anche piccole escrescenze – spiega ancora l’esperto – possono restringere il condotto aumentando il rischio che l’orecchio si tappi».

C’è qualche cosa che possiamo fare per liberare l’orecchio?

«Inclinare la testa quel tanto che basta per sentir defluire il liquido. Può essere utile tirare leggermente all’indietro il padiglione auricolare».

(Per approfondire leggi qui: Tappo di cerume, ecco come liberarsene)

Il tappo all’orecchio può formarsi anche dopo una semplice doccia e può addirittura scomparire da sé, grazie all’evaporazione dell’acqua. Ma in altri casi l’ovattamento potrà essere accompagnato da prurito e dolore ed eventualmente secrezioni. In quel caso probabilmente saremo stati colpiti da un’infezione batterica o micotica, dovuta all’azione di funghi. Il trattamento sarà diverso: contro i batteri potrà essere prescritto «un antibiotico per bocca da assumere per 5-7 giorni», ricorda il dottor Colombo, mentre contro i funghi un farmaco antimicotico in gocce.

(Per approfondire leggi qui: “Orecchie tappate, colpa dei bagni al mare”, vero o falso?)