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Febbre gialla, è vaccinazione di massa in Africa. Rischi di diffusione globale

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Oltre 17 milioni di siringhe, 41mila tra operatori sanitari e volontari, oltre 500 veicoli per trasportarli e 8000 postazioni. Sono i numeri della campagna di vaccinazione di massa contro la febbre gialla al via questa settimana in Angola e Repubblica democratica del Congo, i due Paesi colpiti dall’epidemia di questa malattia infettiva.

A coordinare il piano di vaccinazione è l’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità. Con l’Oms saranno impegnati 56 partner, da Save the Children alla Croce rossa, dai Centers for Disease Control americani a Medici senza frontiere. Proprio Save the Children ha avvertito dei rischi di una diffusione globale anche al di fuori dell’Africa, dalle Americhe all’Asia all’Europa.

(Per approfondire leggi qui: Epidemia di febbre gialla, quale rischio per l’Europa?)

L’obiettivo è vaccinare oltre 14 milioni di persone entro settembre, prima che cominci la stagione delle piogge: l’umidità potrebbe favorire la diffusione delle zanzare. La febbre gialla è una malattia infettiva indotta dalla presenza di un virus trasmesso all’uomo da zanzare infette (specie Aedes e Haemogogus). Queste zanzare possono riprodursi in ambiente urbano, intorno alle abitazioni, nelle foreste e nelle giungle. Può capitare che i viaggiatori infetti esportino il virus dalle zone in cui l’hanno contratto a Paesi liberi dalla febbre gialla; tuttavia la malattia può facilmente diffondersi se in quel Paese ci sono le specie di zanzare in grado di trasmettere il virus e specifiche condizioni climatiche.

Il primo caso di febbre gialla in Angola è stato riferito nel dicembre 2015

Qui ha presumibilmente colpito 3867 persone, causando 369 decessi, mentre in Congo 2269 persone. La malattia ha raggiunto una diffusione capillare in aree difficili da raggiungere rendendo più arduo il piano di vaccinazione. Nei mesi scorsi sono già state immunizzate 13 milioni di persone in Angola e 3 milioni in Congo. Gavi, l’Alleanza Globale per le vaccinazioni, ha già fornito a questi due Paesi circa 19 milioni di dosi di vaccino.

(Per approfondire leggi qui: Malattie infettive, quali vaccini prima di partire in vacanza?)

La trasmissione locale e la bassa immunizzazione delle popolazioni rendono concreto il rischio di un’ulteriore diffusione della febbre gialla. Al momento la fornitura di vaccini è limitata e ci vogliono almeno 6 mesi per produrli, così l’Oms ha concordato con Angola e Congo un piano di vaccinazioni ispirato al “dosaggio frazionato”. Si impiega solo 1/5 della dose standard di un vaccino come misura immediata per raggiungere più persone possibili: la protezione dura almeno 12 mesi. Per immunizzare tutte le popolazioni a rischio ogni team dovrà vaccinare centinaia di persone al giorno, fa sapere l’Oms.