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Notte di San Lorenzo, i consigli per vedere al meglio le stelle cadenti

Il 10 agosto è la notte dei desideri. Come tradizione vuole a San Lorenzo tutti con il naso all’insù pronti a cogliere le stelle cadenti ed esprimere un desiderio. Ma i distratti non disperino: anche nelle notti successive il cielo sarà attraversato dagli astri luminosi. Anzi il picco è previsto proprio il 12 e 13 agosto prima di scemare. I più attenti avranno potuto osservare le stelle cadenti anche nei giorni precedenti.

Ma cosa sono queste “stelle cadenti”?

È l’effetto del passaggio di sciami di meteore dette Perseidi chiamate “lacrime di San Lorenzo” perché ricordano, secondo la credenza popolare, le lacrime versate dal Santo durante il suo martirio, il 10 agosto del 258 d.C. Le scie sono lunghe anche 20 km: si tratta di detriti provenienti dalla cometa Swift-Tuttle nel suo passaggio intorno al Sole. Quest’anno il cielo dovrebbe essere piuttosto affollato: si potranno vedere anche tre stelle cadenti al minuto. Secondo l’esperto della Nasa Bill Cooke, come riferito a Space.com, “ci si aspetta un numero variabile tra le 150 e le 200 meteore all’ora invece delle solite 80”.

Dopo la mezzanotte può iniziare la visione ma bisogna pazientare un po’: il meglio arriverà alle prime ore del mattino.

Ecco alcuni consigli per ammirare le stelle cadenti, senza alcun pericolo per la vista:

«È importante andare in un’area completamente al buio dove l’illuminazione sia eliminata», raccomanda il professor Paolo Vinciguerra, direttore del Centro Oculistico dell’ospedale Humanitas e docente di Humanitas University. «Tutto si vede per contrasto, pertanto, se si ha un’illuminazione intorno, la fonte illumina anche il cielo e il blu notte diventa più chiaro. Chi è fortunato può raggiungere una spiaggia priva di illuminazione artificiale o, meglio ancora, salire su una collina per vedere meglio».

(Per approfondire leggi qui: Eclissi, filtri e lenti per vedere il “sole nero”)

Gli esperti consigliano anche di sdraiarsi e di guardare il cielo a occhio nudo, senza telescopi o binocoli perché limitano la visione a una porzione di cielo mentre le stelle possono cadere in qualunque direzione. Infine un suggerimento per chi vuole fotografare le scie delle comete: «Non usare il flash. Se si vuole fotografare una luce non se ne può utilizzare un’altra. Meglio avere il cavalletto o poggiare la macchina fotografica su una superficie per evitare di ottenere foto mosse. Magari si può ricorrere all’autoscatto», conclude il professore.