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Magazine

Come non rinviare più la sveglia? Basta puntarla due volte

“Altri cinque minuti”. Chi non ha mai sussurrato queste parole almeno una volta al suono della sveglia sperando di stare a letto ancora un po’? Sicuramente c’è chi all’auspicio fa seguire l’azione e altri 5-10 minuti li trascorre davvero a letto, anche per più “cicli”. Le sveglie sono dotate infatti di quel tasto “snooze”, il tasto “posponi sveglia”, che fa scattare la sveglia a intervalli regolari fino a quando non viene spenta del tutto.

Molte sveglie sono tarate su un tasto “snooze” di 9 minuti, in altri casi le si possono impostare sulla durata preferita. C’è chi ne approfitta per poltrire ancora un po’ prima di svegliarsi, chi al contrario per costringersi ad alzarsi magari posizionando la sveglia – su qualsiasi dispositivo ce l’abbia – non sul comodino ma lontano dal letto.

Ma cosa succede al nostro sonno quando si pospone la sveglia in maniera reiterata?

«Il rischio è di riaddormentarsi e di svegliarsi ripetutamente in maniera brusca quando invece il passaggio dal sonno alla veglia dev’essere compiuto in maniera graduale», avverte il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas LAB.

«Il sonno e la veglia dettano ritmi diversi al nostro organismo, ad esempio il metabolismo cardiovascolare è differente nei due momenti. Per questo è bene che la transizione avvenga dolcemente».

(Per approfondire leggi qui: Sonno, dormire poco fa male al cuore?)

Come fare per svegliarsi all’ora desiderata?

«Se si sa di essere “arrendevoli” a queste sveglie posposte si può mettere la sveglia direttamente qualche minuto più avanti. Oppure il consiglio può essere quello di impostare la funzione che pospone la sveglia solo 1-2 volte al massimo nell’arco di 10-15 minuti. Ad esempio si possono segnare due orari di sveglia, con il primo orario anticipato a distanza di pochi minuti dall’ora in cui ci si deve alzare», suggerisce lo specialista.

Anche la tecnologia può aiutare «grazie ad app per smartphone che “leggono” il momento migliore per svegliarsi rilevando i movimenti del corpo. Svegliarsi quando il sonno è più leggero, quindi non durante la fase REM quando invece è più profondo, è meno traumatico».

(Per approfondire leggi qui: Sonno, come cambiano le abitudini nel mondo? Italiani fra più dormiglioni)

Ma il modo migliore per spezzare la catena della sveglia posposta ripetutamente è seguire una routine consolidata: «Prendere l’abitudine di svegliarsi e di andare a letto sempre alla stessa ora – conclude l’esperto – fa sì che scatti una sveglia naturale. In altre parole il nostro cervello si programma per la veglia senza l’intervento di stimoli esterni».