Pacchetti di sigarette senza scritte né loghi come misura efficace per contrastare la diffusione del fumo di sigaretta. “Pronti per un confezionamento neutro” è il tema dell’edizione di quest’anno della Giornata mondiale senza Tabacco che cade il 31 maggio. Il tema è stato scelto dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) che, assieme alla Framework Convention on Tobacco Control, punta a promuovere l’uso di pacchetti anonimi.
Assenza di colori, marchi e informazioni promozionali; superficie di un solo colore; nome del prodotto e del produttore in colore e carattere standard; presenza di avvertenze in testo e figure sui rischi per la salute. Sono questi gli elementi distintivi del pacchetto che l’Oms ha in mente e che in Australia è diventato realtà. Il Paese per primo, nel 2012, ha introdotto per legge questo tipo di confezionamento. La misura ha contribuito alla riduzione del tasso di fumatori di almeno 14 anni d’età.
Cos’altro fare per evitare che i giovani cedano al fumo?
Il messaggio deve considerare non solo gli effetti sulla salute ma anche altri aspetti: «Magari nei giovani non c’è una forte motivazione legata alla salute perché il rischio percepito è basso. Allora potrebbe più efficace un messaggio di responsabilità e solidarietà sociale», dice la dottoressa Giulia Veronesi, responsabile della Sezione di Chirurgia robotica dell’ospedale Humanitas, intervenuta nel programma di approfondimento Tg2 Insieme. «Coltivare tabacco solleva problematiche sociali e ambientali. Nei campi coltivati a tabacco si sfrutta il lavoro minorile facendo anche aumentare inquinamento e disboscamento. Inoltre le multinazionali si arricchiscono e lo fanno in particolare nei Paesi in via di sviluppo».
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Gli effetti sulla salute causati dal fumo sono noti da decenni e tutti sono informati. Tuttavia si continua a fumare. Il fumo è la principale causa di tumore al polmone; si tratta di una sorta di strage silenziosa che non fa notizia: «È come se ogni giorno precipitasse un aereo con a bordo 100 persone. Questo è il numero dei decessi per carcinoma polmonare dovuto al fumo di sigaretta in Italia».
Fumatori ed ex fumatori rischiano di sviluppare questa e altre forme di tumore, perciò è importante la prevenzione secondaria, ovvero la diagnosi precoce: «Con la TAC spirale a basso dosaggio, un esame che dura 6 secondi, è possibile individuare tumori a uno stadio molto iniziale nei polmoni di fumatori ed ex fumatori. È questo lo stadio a cui dobbiamo prenderli per curarli, senza aspettare che arrivino i sintomi, quando la malattia non è più trattabile».
Smettendo di fumare il rischio di sviluppare carcinoma scende drasticamente
«Se i benefici immediati riguardano la capacità respiratoria e, dopo un anno, la riduzione del rischio cardiovascolare, per il rischio oncologico si deve guardare al medio-lungo periodo. Dopo 7-8 anni il rischio di carcinoma polmonare si dimezza mentre raggiunge un livello pari a quello dei non fumatori dopo circa 15 anni».
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