Cause, fattori di rischio, progressione della malattia, nuovi trattamenti. La ricerca sulla sclerosi multipla va avanti per comprendere meglio i meccanismi alla base della patologia, come questa si evolve e in che modo è possibile migliorare la qualità di vita delle persone colpite. La Fism, la Fondazione dell’Associazione italiana Sclerosi multipla (Aism) negli ultimi 3 anni ha investito 20 milioni di euro nella ricerca innovativa su questa malattia, sostenendo 69 gruppi di ricerca che lavorano in Italia. Sono i numeri diffusi dall’associazione in occasione della Settimana nazionale della sclerosi multipla (21-29 maggio) e della Giornata mondiale che si è tenuta il 25 maggio.
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Il tema della Settimana nazionale è l’indipendenza: solo la ricerca può infatti consentire a ogni persona una vita in cui sia possibile essere indipendenti. Dalla ricerca ai diritti, dunque, il passo è breve. In questi 7 giorni saranno accesi i riflettori sulle storie, i diritti e i bisogni delle persone con sclerosi multipla per abbattere gli ostacoli che limitano la loro qualità di vita
Una nuova diagnosi di sclerosi multipla ogni 3 ore
In Italia sono circa 110mila le persone colpite. Ogni anno si registrano 3400 nuove diagnosi di sclerosi multipla, una malattia infiammatoria del sistema nervoso centrale: una diagnosi ogni 3 ore. La maggioranza delle diagnosi riguarda la fascia d’età fra i 20 e i 40 anni. Tra i giovani la malattia è la prima causa di disabilità dopo gli incidenti stradali. I dati sono contenuti nel Barometro della Sclerosi multipla 2016 realizzato dall’Aism e dalla sua fondazione.
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«Con la nostra ricerca, la sclerosi multipla non ci ferma», dice l’Aism ricordando le conquiste fatte dalla ricerca su questa patologia. Forse nessuna malattia come la sclerosi multipla ha ricevuto risposte innovative e rivoluzionarie negli ultimi 25 anni. Grazie alla ricerca è stato possibile definire diagnosi e monitoraggio della malattia sempre più efficaci, personalizzati e appropriati, cercando di individuare fattori di rischio e bersagli di nuovi possibili trattamenti terapeutici e costruendo percorsi di neuroriabilitazione.