Aggiungi un posto a tavola, è arrivata Vivienne, la piccola di casa Bianchi. Papà Marco era così contento quando ha ricevuto la lieta notizia dalla sua Veru che ha cominciato a studiare quale potesse essere l’alimentazione migliore per la futura mamma. E poi per la loro meravigliosa creatura. È nato così “Noi ci vogliamo bene”, il nuovo libro di Marco Bianchi, chef e divulgatore scientifico di Fondazione Umberto Veronesi. Il libro, edito da Mondadori, è già nelle librerie.
Come da tradizione l’autore unisce gusto e salute mettendo a punto una dieta per i tre trimestri di gravidanza con ricette sane e appetitose. La prima parte del libro è un manuale per gestire una gravidanza serena, senza rinunciare ai piaceri della gola e senza dimenticare il papà, arricchito dai consigli della ginecologa Silvia Maddalena. Ma il binomio “gusto-salute” ispira anche le pagine dedicate alla dieta di Vivienne, dall’allattamento allo svezzamento a partire dal settimo mese del bebè. La seconda parte di “Noi ci vogliamo bene” è dedicata invece ai primi nove mesi di vita del bambino con i consigli del pediatra Massimo Agosti e di tata Adriana.
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Dopo il latte materno, fondamentale per i primi mesi di vita, ci sono le prime pappe che possono essere anche varie e gustose. L’alimentazione dei piccoli non è distinta da quella di mamma e papà: il piatto è lo stesso con la sola accortezza di passare o frullare il tutto per assecondare le necessità dei bambini.
E così un grande classico dello svezzamento, la purea di banana, diventa una banana al cucchiaio per i genitori. Gli ingredienti sono gli stessi – oltre al frutto, mandorle, yogurt di soia, salsa thain e qualche goccia di limone – naturalmente in dosi diverse per il bebè, ma per i più grandi sarà aromatizzata con cannella o amaretti sbriciolati. O ancora le minestrine con le verdure e le pastine con cereali e legumi diventano dei piatti nutrienti e completi per tutta la famiglia.
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«Il bello della paternità (e della maternità) è che ti costringe a uscire da te stesso: è un arricchimento enorme, e spero di aver restituito, in questo testo, un po’ di ciò che mi ha portato: conoscenze scientifiche, creazioni culinarie e tanta, ma tanta meraviglia per la vita e i suoi doni», racconta l’autore, il neo-papà Marco Bianchi.
