Non lavorare mai al pc in una condizione in cui l’unica fonte di luce è il suo schermo. È il consiglio del professor Paolo Vinciguerra, direttore del Centro Oculistico dell’ospedale Humanitas, che ci spiega perché è importante stare al pc con una buona illuminazione.
«Quando lavoriamo al computer in una stanza buia la luce che proviene dallo schermo crea un chiarore e quindi la mia pupilla, per via di questa luce, diventa più piccola. Ma quando volgo lo sguardo di lato, magari sulla scrivania, l’occhio trova un ambiente più scuro. Pertanto la pupilla si dilata. Questo “gioco” della pupilla diventa molto faticoso», dice il professore.
«Se invece creiamo una condizione diversa, illuminando per bene tutto l’ambiente, la quantità di luce che ricevo dallo schermo è identica a quella che ho intorno. Perciò, quando il mio sguardo passa dallo schermo del pc alla scrivania, la percezione è immediata e non devo aspettare che la pupilla si riadatti. Con una buona illuminazione sono anche molto più rapido nelle mie azioni e faccio meno fatica», conclude lo specialista.
(Per approfondire leggi qui: Occhi affaticati davanti al pc? Ecco le regole d’oro)
Di vista si parlerà a Humanitas i prossimi 28, 29 e 30 aprile nel corso di un congresso internazionale dedicato all’astigmatismo organizzato dal professor Vinciguerra. Al centro dell’evento le principali novità su diagnosi e trattamento dell’astigmatismo.
Guarda il video