L’Europa centra una vittoria storica nella lotta contro la malaria. La regione europea dell’Organizzazione mondiale della Sanità è la prima al mondo ad aver sconfitto la patologia infettiva e a raggiungere lo status di “malaria-free”. Solo vent’anni fa i casi superavano le 90mila unità.
In Europa non ci sono più casi di malaria dovuti a trasmissione locale. La regione ha interrotto dunque la catena di trasmissione indigena della malattia. A comunicarlo è la stessa organizzazione alla vigilia della Giornata mondiale per la Lotta alla malaria il prossimo 25 aprile. “Questa è una pietra miliare nella storia della sanità pubblica europea. Questo non è solo il momento di celebrare il nostro successo ma anche l’opportunità di mantenere lo status di “malaria-free” che abbiamo ottenuto con così tanto lavoro”, ha detto Zsuzsanna Jakab, direttore regionale dell’Oms.
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Nel 1995 il numero di casi a trasmissione indigena di malaria erano 90mila 712. Nel 2015 invece sono per l’appunto zero. L’obiettivo di rendere la regione “malaria-free” entro il 2015 è stato così raggiunto. Il risultato, spiega l’Oms, è stato ottenuto grazie a un controllo attento dei casi importati, alla riduzione della popolazione delle zanzare-vettore e con la comunicazione alle persone ad alto rischio.
Il rischio che la malaria ritorni nella regione europea è ancora in agguato
“Finché la malattia non sarà eliminata dal resto del mondo le persone che viaggiano nei Paesi colpiti possono riportare la malattia in Europa, e dobbiamo lavorare per prevenirlo”, ha aggiunto Jakab. Al mondo la malaria minaccia ben una persona su due. Il peso della malattia, a trasmissione endogena in 95 Paesi, è a carico in particolare dell’Africa sub sahariana.
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Il prossimo luglio si terrà in Turkmenistan il primo meeting per la definizione di un piano contro il rischio di reintroduzione della malaria basato su una forte sorveglianza del rischio e su interventi tempestivi nel caso di rilevazione di contagi.