L’incidenza delle malattie associate al cambiamento climatico potrebbe aumentare se non si corre ai ripari. Il grido d’allarme arriva dall’American College of Physicians, la società scientifica che rappresenta i medici internisti negli Stati Uniti. L’associazione ha pubblicato su Annals of Internal Medicine un dossier in cui mostra gli effetti del riscaldamento globale sulla salute chiedendo allo stesso tempo un intervento concertato e aggressivo per contrastare il fenomeno.
C’è ormai un chiaro consenso scientifico sui rischi che la salute corre per via del cambiamento climatico, dice l’American College of Physicians: se non si reagisce subito ci saranno molti più casi di patologie associate al riscaldamento del Pianeta. Tra i più vulnerabili le fasce più povere della popolazione, i malati cronici e gli anziani.
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Quali sono le malattie correlate all’aumento delle temperature e all’emissione di gas serra?
Malattie respiratorie come l’asma e la broncopneumopatica cronico-ostruttiva (aumentano gli allergeni prodotti da piante e alberi, l’inquinamento e la dispersione dei fumi degli incendi); l’ictus e le malattie infettive come febbre dengue, chikungunya e infezione da virus Zika, il colera e i disturbi relativi alla salute mentale come il disordine post-traumatico da stress, la depressione associata ai disastri naturali e l’ansia.
A proposito di dengue uno studio della Umea University, in Svezia, apparso di recente suEbioMedicine, ha valutato il rischio di epidemie in Europa legato ai cambiamenti del clima. Il Vecchio Continente, in anni in cui le temperature aumentano, ha buone probabilità di dover fare i conti con epidemie causate da zanzare-vettori. Se il termometro sale aumenta infatti la capacità dei microrganismi patogeni di riprodursi e di trasmettersi.
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Secondo lo studio, l’attuale capacità di trasmissione del virus indica che epidemie di febbre dengue sono possibili in estate in zone del Sud Europa dove sono presenti le zanzare Aedes. Se il cambiamento climatico persisterà, questa capacità sarà maggiore e il rischio interesserà anche il Nord Europa. Alla fine del secolo, è l’ipotesi dello studio, potrebbero sorgere epidemie stagionali di febbre dengue in molte parti del continente.