Tubercolosi, malaria, Hiv, Ebola. Sono alcune delle malattie infettive per cui la ricerca da anni sta provando a mettere a punto un vaccino. Ma ce ne sono tante altre, dal morbillo alla poliomielite dal tetano all’Hpv, per cui un vaccino efficace già c’è sebbene non riesca a sconfiggere completamente le patologie. Questo perché le coperture vaccinali in alcune aree del Pianeta non sono sufficienti mentre altrove sono in calo. Con l’obiettivo di ridurre il numero delle persone non vaccinate anche quest’anno si celebra dal 24 al 30 aprile la Settimana mondiale dell’Immunizzazione.
L’iniziativa è promossa dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) allo scopo di aumentare la consapevolezza sul tema e gli sforzi per garantire un’immunizzazione quanto più completa a livello mondiale. Con l’evento di quest’anno prosegue la campagna iniziata nel 2015 che ricorda tanto i successi conseguiti in campo immunologico quanto le sfide ancora da vincere. In più, nella Settimana mondiale dell’Immunizzazione 2016, l’accento viene posto anche sulla necessità di proteggersi con i vaccini nel corso di tutta la vita, non solo età pediatrica.
(Per approfondire leggi qui: Tubercolosi: vaccini e diagnosi precoce contro l’epidemia)
Ecco alcuni dei traguardi tagliati in campo immunologico:
- le due Americhe sono diventate la prima regione a eliminare la rosolia e la sindrome da rosolia congenita
- l’India è stata dichiarata libera dal tetano materno e neonatale
- in Africa, da agosto 2014, non si è registrato nessun caso di poliomielite da virus selvaggio
- 86 Paesi a basso e medio reddito hanno introdotto dal 2010 128 vaccini
- dei candidati a diventare vaccino per l’infezione da Ebola sono stati testati in tempi record
Le criticità, secondo l’Oms, riguardano ancora le difficoltà di accedere ai servizi sanitari, la carenza di informazione sull’immunizzazione, un supporto politico ed economico insufficiente e l’inadeguata fornitura di vaccini in alcune regioni.
«Oggi solo il vaiolo è l’unica malattia al mondo a essere stata eradicata», sottolinea il professor Alberto Mantovani, responsabile scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University, nonché autore del libro “Immunità e vaccini” (ed. Mondadori). «Il traguardo epocale dell’eradicazione della poliomielite è ancora lontano perché solo le Americhe, il Pacifico occidentale e l’Europa sono state dichiarate “polio-free” dall’Oms. Infine, teoricamente raggiungibile ma a oggi distante, è l’eliminazione di morbillo e rosolia».
(Per approfondire leggi qui: Vaccini, le risposte a 5 domande più frequenti)
«Il morbillo è una malattia spesso sottostimata per la quale si sta registrando ultimamente una scarsa propensione alla vaccinazione, alimentata anche da disinformazione sui presunti danni alla salute che il vaccino causerebbe. La rosolia – conclude il professor Mantovani – è tenuta sotto controllo ma non è ancora debellata, per questo è importante mantenere alta la copertura vaccinale in tutto il mondo».