La visibilità al volante è fondamentale. Non solo quella esterna, ma anche quella interna, nell’abitacolo della propria automobile. Per valutare l’efficienza di alcuni quadri strumenti di modelli di autovetture vecchie e nuove, il mensile Quattroruote ha chiesto l’aiuto del professor Paolo Vinciguerra, direttore del Centro Oculistico dell’ospedale Humanitas.
Per il professore sono in particolare tre le patologie a carico della vista correlate all’invecchiamento della popolazione, che possono pregiudicare una buona visione alla guida: «Il glaucoma, che fa sì che il campo visivo si restringa; la cataratta, riscontrabile sempre più di frequente anche nei 50enni e il cheratocono: con il progredire della malattia la vista diventa sempre più sfocata senza che l’adozione di lenti permetta di migliorarla».
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In caso di difetti della vista un intervento può essere di grande aiuto, ma è importante che la correzione sia «“customizzata” cioè mirata alla risoluzione complessiva di tutte le aberrazioni dell’occhio con lo scopo di preservarne la qualità della vista e la profondità di fuoco, ovvero la capacità di vedere al meglio anche quello che resta sullo sfondo». E tutto questo è fondamentale alla guida: riuscire a vedere bene, allo stesso modo, la strada e il cruscotto.
Ecco alcuni consigli del professor Vinciguerra:
- Sì al quadro strumenti digitale: «La possibilità di avere il navigatore sotto gli occhi è ottima. Le indicazioni bianche su sfondo nero sono sempre ben leggibili».
- Sì a strumenti con sfondo rosso: «La luce rossa risulta meno affaticante».
- Bene i quadri che danno una «distanza virtuale maggiore di quella reale consentendo così di evitare continue messe a fuoco».
- Bene i display proiettati sul parabrezza: «Non costringe a riorientare lo sguardo sulla strada. Meno validi quelli che concentrano le informazioni in una piastrina davanti al guidatore». Ma no a troppe informazioni: «Se su uno sfondo scuro si accende una luce, la nostra attenzione sarà assorbita dalla necessità di capirne l’importanza ai fini del compito che stiamo svolgendo, ovvero guidare».
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- No a sfondi quadrettati: così si «riduce il contrasto e costringe il cervello a una rielaborazione che assorbe inutilmente attenzione ed energia».
- No ai “tre livelli”: «L’illuminazione è diffusa su aree prive di interesse; l’occhio non si sofferma solo sulle lancette ma spazia intorno disperdendo l’attenzione. Quello che dev’essere ben illuminato sono solo i dati essenziali».
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