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Fumo, ecco cosa succede ai batteri che vivono in bocca

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Il fumo manda in tilt l’equilibrio dei batteri che vivono in bocca. Il microbioma presente nelle mucose del cavo orale di un fumatore è quindi diverso da quello di un non fumatore ma anche di un ex fumatore. Ed ecco la buona notizia: smettendo di fumare il microbioma orale si ripristina. Queste variazioni potrebbero rappresentare un fattore di rischio di cancro o altre malattie, ma sono necessari ulteriori studi per dimostrarlo.

Sono le conclusioni di una ricerca del NYU Langone Medical Center (Stati Uniti) pubblicata sull’International Society for Microbial Ecology Journal. Gli autori dello studio hanno esaminato 1204 campioni di colluttorio utilizzati da uomini e donne già monitorati nell’ambito di altri studi sul cancro. I volontari avevano almeno 50 anni di età; di questi 112 erano fumatori, 571 ex fumatori e 521 non avevano mai fumato.

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Grazie a dei test genetici e ad analisi statistiche i ricercatori hanno visto che il microbioma dei fumatori era diverso da quello degli altri due sottogruppi: ad esempio, in oltre 150 specie vi era un aumento significativo mentre le colonie di altre 70 specie erano drasticamente diminuite. Ancora, c’erano meno proteobatteri, i microrganismi coinvolti nella scomposizione delle sostanze chimiche tossiche che arrivano in bocca con il fumo, mentre c’erano più Streptococchi, i batteri responsabili della carie.

Il dato positivo è che smettendo di fumare tutto può tornare come prima

Gli ex fumatori, che avevano chiuso con il tabacco da almeno 10 anni, presentavano lo stesso microbioma dei non fumatori. Tuttavia non è ancora chiaro in quanto tempo il microbioma riacquisti l’equilibrio perduto. Inoltre, aggiungono i ricercatori, sono necessari ulteriori approfondimenti per dimostrare se e in che modo le variazioni del microbioma possano favorire l’insorgenza di malattie del cavo orale o di altre parti dell’organismo.

I benefici che si ottengono dallo smettere di fumare sono tangibili immediatamente: «Già solo dopo 8 ore la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa tendono ad abbassarsi mentre dopo due giorni si riacquistano gusto e olfatto. Dopo 3 giorni migliora la capacità polmonare», spiega la dottoressa Licia Siracusano, oncologa e referente del Centro Antifumo di Humanitas Cancer Center.

(Per approfondire leggi qui: Fumo, ansia da astinenza la risposta è nel cervello)

«Dopo 2-8 settimane la pelle e i capelli riacquistano un aspetto più sano. Provando a fare attività fisica si noteranno i benefici sulla respirazione, che diventa più regolare e naturale. Si stabilizza la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca mentre dopo 3 mesi la tosse cronica, solitamente, sparisce», conclude la specialista.