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Magazine

Quanta acqua dobbiamo bere? Ce lo dice il metabolismo

Oggi è il World Water Day, la Giornata Mondiale dell’Acqua, ed è l’occasione giusta per riflettere sul consumo di acqua e sui benefici che ricaviamo dall’idratazione. È dal 1993 che l’Onu celebra la giornata per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo bene prezioso, sugli sprechi che purtroppo ne caratterizzano il consumo e sulla necessità di garantire un accesso universale a fonti idriche incontaminate.

Uno dei temi più scottanti è quello del risparmio idrico, a cominciare dai consumi domestici legati alle necessità quotidiane come quelle alimentari: per queste sono necessari 3mila litri di acqua, dice l’ong ambientalista Green Cross Italia da stime Fao. Per l’idratazione il “numero magico” che ci si sente ripetere è 2 litri di acqua al giorno. Molti all’acqua potabile preferiscono quella in bottiglia: secondo l’Istat nel 2015 ben 3 famiglie su 10 hanno non si sentono sicure a bere l’acqua del rubinetto, un dato in leggero aumento rispetto all’anno prima e in controtendenza rispetto alle dinamiche degli ultimi anni. A chiudere il rubinetto e ad aprire bottiglie sono soprattutto i residenti di Sardegna, Calabria e Sicilia.

Che sia dal rubinetto o in bottiglia, l’acqua è fondamentale per tutto l’organismo

Un adeguato apporto di acqua mantiene la temperatura corporea a un livello normale, aiuta a lubrificare le articolazioni e fa sì che l’organismo elimini le impurità attraverso l’urina e la traspirazione. Inoltre l’acqua non dà calorie e non contiene zuccheri, per questo è da preferire a tutte le bevande zuccherate o gassate. Due litri d’acqua si diceva poc’anzi, ma è questo quanto davvero dovremmo bere? Una risposta potrebbe darcela il nostro metabolismo, come spiega il dottor Alberto Saita, urologo dell’ospedale Humanitas.

(Per approfondire leggi qui: Acqua: rubinetto o bottiglia? Questione di gusto)

«È indicato controllare il colorito delle urine: più è chiaro, trasparente meglio è. Se invece il colorito si allontana da quello dell’acqua è il caso di bere di più. Quando le urine sono poco chiare significa che sono più dense, quindi “povere” di acqua».

Pensando all’acqua si pensa immediatamente ai reni e infatti alcuni dei suoi benefici riguardano proprio i filtri naturali dell’organismo: «Bere acqua aiuta a prevenire l’insorgenza della calcolosi renale ma anche a prevenirne le recidive. L’acqua – aggiunge lo specialista – è inoltre un naturale alcalinizzatore contro l’acidosi: un corretto apporto di acqua aumenta la concentrazione di fattori protettivi come il potassio».

Qual è il tipo di acqua più indicata?

«Meglio l’acqua con un basso residuo fisso e più alcalina. Naturalmente va bene anche quella del rubinetto, purché batteriologicamente pura. Tuttavia l’acqua leggermente frizzante può essere addirittura consigliata in presenza di alcuni disturbi».

(Per approfondire leggi qui: Bere tanta acqua fa bene? Sfatiamo i falsi miti)

Questi i benefici, ma attenzione: anche troppa acqua può far male. In quali casi? «Bere troppa acqua può essere controindicato ad esempio in presenza di alcune cardiopatie o per chi soffre di patologie ostruttive vescicali. In quest’ultimo caso aumenterebbe lo stimolo alla minzione», conclude il dottor Saita.

 

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