Tempo e cervello, che relazione c’è? Il cervello è un organo particolarmente dinamico che risponde agli stimoli che arrivano dall’esterno: «Quando parliamo di plasticità cerebrale facciamo riferimento proprio alla continua riorganizzazione del cervello in rapporto al tempo e alle sollecitazioni che provengono dall’ambiente esterno», spiega il professor Lorenzo Bello, responsabile di Neurochirurgia oncologica dell’ospedale Humanitas.
Il tempo e il cervello, naturalmente, sono i due protagonisti dell’edizione di quest’anno della Settimana del Cervello, dal 14 al 20 marzo, che vede la partecipazione della Società italiana di Neurologia e dell’ospedale Humanitas.
(Per approfondire leggi qui: Cervello e ormoni: cosa succede con la menopausa?)
Il professor Bello ci ha parlato del legame fra trattamento chirurgico e cervello umano. «Il tema più interessante è il riconoscimento che il cervello non è un organo statico ma altamente dinamico. Nel cervello le funzioni dipendono non da singole aree ma da network presenti in serie al suo interno che funzionano insieme per dare l’integrità funzionale di un particolare individuo».
«L’organizzazione di questi network è simile tra i vari individui ma nel singolo individuo è peculiare, quindi il riconoscimento specifico dei network e del loro funzionamento è la chiave per capire come funziona il cervello, per entrarci dentro e mantenere l’integrità funzionale del malato. Questo lo facciamo prima degli interventi con le immagini e la psicologia e in camera operatoria usando sostanzialmente la neurofisiologia intraoperatoria e la neuropsicologia. In questo modo andiamo a riconoscere i circuiti nei centri del cervello, li manteniamo attivi dal punto di vista funzionale e sconnettiamo quelli che non sono essenziali mantenendo l’integrità dell’individuo».
(Per approfondire leggi qui: Cervello, ecco il neurone artificiale)
Cosa hanno permesso di fare questi studi relativi alla dinamicità del cervello?
«Questi studi hanno permesso di rimuovere in maniera efficace grosse masse tumorali indipendentemente dalla localizzazione e, nello stesso tempo, di conoscere la cosa più interessante del funzionamento dell’intero cervello: la plasticità, ovvero la sua continua capacità di riorganizzazione», conclude il professore.
Guarda il video