Cancro, per chi affronta la malattia resta l’ostacolo del pregiudizio

Per molti malati di cancro oltre alla malattia c’è un altro ostacolo con cui fare i conti: i pregiudizi. Più di 6 pazienti su 10 infatti continuano a sentirsi discriminati. Il dato arriva da un sondaggio realizzato dall’Aiom, l’Associazione italiana di Oncologia medica.

Il rilevamento è stato condotto su 150 pazienti oncologici. Per l’83% del campione la malattia spaventa sempre di meno grazie a terapie sempre più efficaci. Tuttavia due terzi degli intervistati ha confessato di sentirsi discriminato e di doversi difendere da una sorta di stigma a livello sociale e lavorativo.

(Per approfondire leggi qui: Sopravvivere al cancro, il decalogo di Humanitas Cancer Center)

Come uscirne? La comunicazione può essere un importante strumento per star meglio: l’81% degli intervistati pensa che la scrittura sia una forma di terapia; ancora, per il 78% è efficace il dialogo con il medico. Quella con l’oncologo di fiducia rappresenta una relazione fruttuosa: quasi 7 pazienti su 10 hanno acquisito maggiore consapevolezza su temi come le terapie, la gestione dei disturbi o il disagio psicologico.

Cancro sconfitto da 2 milioni di persone

Proprio per dar voce alle storie dei malati oncologici l’Aiom ha lanciato una nuova rubrica sul portale dell’Ansa, la principale agenzia di stampa italiana. È “Si può vincere”, uno spazio in cui i pazienti potranno raccontare la propria esperienza e aiutare a distanza chi si trova nella stessa situazione. È il potere della parola e l’efficacia della comunicazione: “Sempre più pazienti manifestano la necessità di conoscere le storie di chi ha vissuto la stessa esperienza. Dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti perché questi cittadini siano consapevoli di dover affrontare una battaglia dura ma che possono vincere”, ha detto Carmine Pinto, il presidente dell’associazione.

(Per approfondire leggi qui: Cancro, mortalità in calo ma aumentano i casi di tumore tra le donne)

Rendendo protagonisti i malati di cancro l’Aiom li aiuta ad affrontare e superare i pregiudizi che spesso li circondano. “Sono quasi 2 milioni gli italiani che hanno sconfitto il tumore e che devono essere considerati persone guarite a tutti gli effetti: per questo rivendicano il diritto di tornare a una vita ‘come prima’”, aggiunge Pinto.

Sebbene il cancro resti la seconda causa di morte in Italia, il numero dei sopravvissuti a 5 anni dalla diagnosi è in costante aumento tanto per gli uomini (57% nel 2005-2007 contro il 39% del 1990-1992) che per le donne (63% vs 53%).

Redazione Humanitas Salute: