Dei vaccini non bisogna aver paura, tutt’altro. Bisogna prenderli per quello che sono: lo strumento di prevenzione più efficace che abbiamo a disposizione. Ai vaccini il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University, ha dedicato un libro, edito da Mondadori, “Immunità e vaccini”.
Il libro arriva in un periodo in cui invece serpeggia un certo sospetto sui vaccini. Abbiamo chiesto all’autore perché i vaccini sono diventati il bersaglio degli attacchi di una parte dell’opinione pubblica: «In un certo senso i vaccini sono vittima del loro successo: io ho fatto in tempo a vedere la coda della poliomielite in Italia, i miei figli e i miei nipoti per fortuna non la vedranno. Poi si sono diffuse delle falsità sui vaccini, la più famosa è quella secondo cui l’autismo sia causato dal vaccino contro il morbillo. A suggerirla è stato un lavoro ormai smentito e realizzato da un medico espulso dall’Ordine dei medici inglesi».
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«Si è poi diffusa una concezione sbagliata secondo cui sarebbe meglio contrarre la malattia che vaccinarsi: i vaccini sono invece il miglior allenamento del nostro sistema immunitario. Infine non c’è la giusta percezione della dimensione sociale dei vaccini, della solidarietà e della protezione dei più deboli come i malati di cancro, quelli con immunodeficienza, gli anziani e chi soffre di malattie croniche che indeboliscono il sistema immunitario. Chi sceglie di non vaccinare i figli fa correre loro dei rischi importanti e mette a rischio anche i figli degli altri», aggiunge il professor Mantovani.
D’accordo anche il professor Rino Rappuoli di GSK Vaccines, tra i massimi esperti del settore: «I vaccini fanno paura perché la gente si è dimenticata di quanto siano temibili le malattie che i vaccini prevengono. Se smettiamo di vaccinarci queste malattie infettive ritornano».
Qual è il futuro dei vaccini?
«Finora i vaccini sono stati sviluppati per eliminare le malattie dei bambini. I prossimi vaccini saranno quello per il meningococco B e quello per il virus respiratorio sinciziale, un vaccino che ancora non esiste e su cui abbiamo fatto progressi scientifici. Poi stiamo lavorando sui vaccini per le malattie emergenti come Ebola e infezione da virus Zika. Nel prossimo futuro i benefici che i vaccini hanno portato a giovani e adolescenti verranno portati anche agli anziani. La prevenzione delle malattie infettive può infatti aiutarli a mantenere un duraturo stato di salute», conclude Rappuoli.
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