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ALT. Il cuore degli europei sta sempre meglio

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Il cuore dei cittadini europei sta meglio, nel senso che si muore di meno, anche se il rischio di ammalarsi aumenta. E’ uno dei risultati dell’indagine condotta in collaborazione con Alt e diffusa in occasione della Giornata Mondiale del Cuore.

La salute del cuore dei cittadini Europei sta migliorando: lo confermano le statistiche diffuse oggi in tutta Europa, in occasione della Giornata Mondiale del Cuore (sabato 29 settembre 2012), frutto del lavoro congiunto di ESC- Società Europea di Cardiologia e di EHN- European Heart Network: di quest’ultimo da anni, in rappresentanza dell’Italia, fa parte ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari ONLUS. Le statistiche precedenti erano state pubblicate nel 2008.

I dati evidenziano che gli sforzi compiuti a vari livelli dagli stakeholders sono stati efficaci nel ridurre le morti da malattie cardio e cerebro vascolari: ma sottolineano anche come Infarto e Ictus, malattie per lo più provocate da Trombosi, rappresentino per l’Europa un problema enorme e purtroppo destinato ad aumentare nei prossimi anni. Rispetto al 2008, si è ridotto il numero di cittadini che vengono uccisi da malattie cardiovascolari, che passa dal 48 al 47% di tutte le morti: significa che contro i 4.300.000 morti delle statistiche precedenti, oggi circa 4 milioni di europei muoiono ogni anno per malattie cardio e cerebrovascolari, soprattutto Ictus e Infarto del miocardio, che rimangono il primo grande killer uccidendo ogni anno 1.9 milioni di persone nella sola Unione Europea (2 milioni nel 2008).

Il presidente di ESC, Professor Panos Vardas, ha dichiarato che “…sono buone notizie, ma bisogna essere cauti. Perdiamo meno vite a causa delle malattie cardiovascolari rispetto al 2008. Ma la dimensione del problema rimane enorme! Le malattie cardiovascolari uccidono 4 milioni di europei ogni anno, una tragedia a livello umano e un insostenibile fardello a livello economico. E non finisce qui: le proiezioni evidenziano in maniera drammatica che il peso di queste malattie sulla società continuerà a crescere nei prossimi anni, per l’invecchiamento della popolazione ma anche per il dilagare di stili di vita pericolosi per la salute”.

EHN- European Heart Network ( una rete che raccoglie le più importanti fondazioni e associazioni non profit impegnate nella prevenzione delle malattie cardio e cerebrovascolari) ha dichiarato che la riduzione del numero delle persone che muoiono è certamente un successo, e conferma che le tante iniziative messe in campo dai singoli Paesi della UE sotto la spinta e il sostegno della Commissione Europea e dei Governi nazionali sono state efficaci, e molte vite vengono salvate ogni giorno, ma conferma anche che gli ostacoli di fronte a tutti noi sono ben visibili e molto minacciosi: diabete e obesità, fumo, vita troppo sedentaria sono nemici ben visibili, e battibili. Non è tempo per indugiare a compiacersi di questi dati, anzi, proprio dai numeri dobbiamo trarre maggiore forza per proseguire intensificare il nostro impegno a livello europeo e nazionale.

Il report contiene dati molto interessanti che evidenziano che:

• Infarto e ictus sono molto aggressivi in particolare sulle donne : sono la principale causa di morte per le donne in ciascuno dei 27 paesi europei.
• Sono la principale causa di morte per gli uomini in tutti i Paesi Europei , tranne Francia, Olanda, Slovenia e Spagna.
•L’ictus da solo è la seconda causa più frequente di morte in Europa: uccide ogni anno 1.1 milioni di europei , significa che su 7 donne una morirà di ictus ogni anno (15%) , e uno su dieci uomini (10%).
• Nei Paesi Europei infarto e ictus uccidono in modo diverso: 60 persone su 100 in Bulgaria, 25 su 100 in Francia. In particolare 70 donne su 100 in Bulgaria e 30 su 100 in Francia a in Olanda.
•Il diabete è molto diffuso, e la sua prevalenza è raddoppiata negli ultimi 10 anni: considerato insieme all’obesità, questo fattore di rischio potrebbe vanificare gli sforzi fatti per la prevenzione nei prossimi anni
•Il peso economico delle malattie cardio e cerebrovascolari è enorme: 196miliardi di euro vengono spesi ogni anno e di questi il 54% in costi diretti, da attribuire a ricoveri in ospedale, esami e farmaci, il resto a costi indiretti sopportati dalle famiglie per l’assistenza ai malati e dalla società intera per la perdita di produttività: è come se ogni servizio sanitario nazionale dovesse spendere 212 euro per ciascun abitante.

In occasione della pubblicazione di questi dati , i professionisti di Humanitas hanno ricordato come fra tante malattie che insidiano la nostra salute, ce ne siano alcune che potrebbero essere evitate in modo clamoroso, con una efficacia pari quasi a quella con cui le vaccinazioni hanno salvato molti uomini e bambini da malattie che una volta erano devastanti, e ora fanno molta meno paura. Per le malattie causate dalla trombosi, come infarto, ictus, embolia, non esiste vaccinazione: la vaccinazione avviene grazie a un semplice atto di intelligente volontà. Diventare consapevoli che la probabilità di andare incontro a un infarto o a un ictus dipende solo in parte dai nostri antenati e dalla predisposizione, ma anche e soprattutto dalla prolungata presenza nella nostra vita di fattori di rischio spesso difficili da eliminare. Se si continuano a sottovalutare che i nostri bambini sovrappeso e pigri si stanno candidando ad essere colpiti da infarto o da ictus o da Trombosi o da Embolia con molta probabilità prima dei 60 anni, bisogna anche prendersi la responsabilità di non aver utilizzato strumenti di prevenzione straordinariamente efficaci, che erano a disposizione, ma che non si è scelto di usare.

Salvare 200.000 italiani ogni anno da queste malattie è possibile: richiede consapevolezza e determinazione. A costo zero.